E’ appena la seconda di campionato, ma Pisa-Avellino è già una sfida dai mille motivi e curiosità.
Anzitutto, il blasone delle due contendenti fa pensare che sotto la Torre si giocherà una gara importante: due nobili decadute, che un tempo si sfidavano nella massima serie del calcio italiano. Come non ricordare le sfide anche dialettiche tra i due presidenti degli anni ottanta, due autentici vulcani: Romeo Anconetani per parte pisana ed Antonio Sibilia per la squadra biancoverde. Calcio di altri tempi ed altra cifra tecnica. L’Ultima sfida all’Arena Garibaldi, fu in cadetteria, correva la stagione 2007-208. I Lupi riuscirono, in quella occasione, a strappare un punto, che però valse a poco, visto che al termine di quel campionato l’Avellino retrocesse in terza serie.
La sfida di domani mette di fronte due allenatori diversi fra loro, ma accomunati dalla stessa voglia di fare gioco, e di giocarsela sempre e comunque. Il trainer del Pisa è una vecchia conoscenza della compagine biancoverde. Infatti il maggiore dei fratelli Pagliari (l’altro Giovanni, allenatore del Foligno, guarda caso ha affrontato l’Avellino appena cinque giorni fa) guidò quel Ravenna che nella stagione 2006-2007, vincendo inaspettatamente il campionato di C1, costrinse l’Avellino di Galderisi prima e di Vavassori poi a giocarsi la cadetteria attraverso i play off.
Dino Pagliari è un allenatore dalla forte personalità ed è un tecnico che non si dà mai per vinto. Il trainer marchigiano può vantare una lunga militanza in questa categoria, e la sua esperienza è un ottimo punto di partenza per il Pisa. Che è compagine accreditata per un buon campionato; anzi gli addetti ai lavori la collocano in una fascia medio-alta dell’ipotetica classifica dei pronostici del girone A.
Dal canto suo, Giovanni Bucaro, poco piu’ che 40enne, è all’esordio su una panchina di terza serie. Ma, sebbene non abbia il supporto di un lungo vissuto in qualità di tecnico a questi livelli, mostra comunque di avere idee piuttosto chiare. E’ un allievo della scuola zemaniana, visto che ha giocato alcuni anni nel Foggia dei miracoli, sotto la guida del Boemo. Rispetto a Zeman, il mister dell’Avellino, pur prediligendo il gioco offensivo, è alla ricerca del giusto equilibrio tra fase di attacco e fase difensiva.
Nella prima gara, il siciliano ha ammesso di essere stato aiutato da una buona dose di fortuna e dalla spinta del pubblico avellinese. Ma è innegabile che qualcosa di buono si sia visto. Anzi, per una squadra che veniva da due anni assolutamenti bui, passati sui campi polverosi delle realtà piu’ periferiche della penisola, quell’accenno di gioco proposto da Bucaro, ha, per certi versi, positivamente meravigliato anche i sostenitori piu’ scettici. La rosa dei Lupi è per il suo 70% composta da under 20, ed in quanto tale, è soggetta alla discontinuità ed imprevedibilità dei giovani. Ma la compagine biancoverde ha al suo interno ragazzi cui è possibile pronosticare una buona carriera: Herrera, Stigliano, Falzerano, Calvarese, ma anche Citro, Thiam, Zappacosta, per tacere di Zigoni, il piu’ noto tra i cosiddetti under. Bucaro ha anche il conforto di una rosa pletorica; infatti, sono ben 26 (escludendo il trio composto da Puleo, Rega e Noschese, in attesa di sistemazione altrove) i calciatori dai quali attingere, di volta in volta, l’undici titolare.
Che, per tornare “ex abrupto” alla stretta attualità, è comunque ben impresso nella mente dell’ex difensore centrale del Foggia di Zeman nella massima serie. Come ha già fatto intendere in conferenza stampa, questa mattina, in sede di presentazione della trasferta di Pisa, mister Bucaro, che non vuole assolutamente cambiare atteggiamento tattico (con il suo consueto 4-3-3), preferisce non “stravolgere” l’undici che è sceso in campo dal primo minuto lunedi sera contro il Foligno. Per cui è molto probabile che l’Avellino ( in campo domani alle ore 15 nel catino dell’Arena Garibaldi di Pisa) possa essere il seguente:
Fumagalli tra i pali; De Gol, Porcaro, Cardinale e Stigliano nel pacchetto arretrato; il trio di centrocampo: D’Angelo, Correa e Millesi; in avanti, accanto a De Angelis, punta centrale, dovrebbero agire, da un lato Falzerano, e dall’altro (forse l’unica novità) Eric Herrera, in leggero vantaggio su Lasagna.
fonte tuttoavellino.it