Il 2018 è l’anno del cibo italiano nel mondo, iniziativa promossa dai Ministeri delle Politiche Agricole e dei Beni Culturali. Obiettivo è valorizzare i riconoscimenti Unesco legati al cibo e più in generale Il rapporto tra patrimonio artistico e patrimonio agroalimentare. L’Italia ha ben 5047 specialità alimentari tradizionali, un record mondiale. “La Campania – commenta Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Coldiretti – saprà offrire un grande contributo alla celebrazione del made in Italy proseguendo i successi del 2017, chiuso con il riconoscimento unanime dell’Unesco all’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani. La nostra terra è la patria della Dieta Mediterranea, altro grande patrimonio Unesco, ed è la prima regione d’Italia per numero di specialità agroalimentari tradizionali con 515 bandiere del gusto. A questo primato vanno aggiunte 15 Dop, 9 Igp, 15 vini Doc, 4 Docg e 10 Igt. Coldiretti, così come ha fatto per l’arte dei pizzaiuoli, continuerà a sostenere la sua ricetta per lo sviluppo sostenibile. Il mix vincente, in particolare per la Campania, è mettere in sinergia agricoltura, cultura e turismo. Una strategia in grado di esplodere effetti positivi sulla tutela dell’ambiente e sulla tenuta sociale dei territori rurali. Una spinta in tal senso può venire anche dalla legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni, approvata a settembre. La Campania è la terza regione italiana per numero di borghi con 335 Comuni sotto i cinquemila abitanti, 106 nel Salernitano, 101 in Irpinia, 70 nel Sannio, 48 nel Casertano e 10 nel Napoletano. Ma non basta, occorre stabilire alleanze e sinergie con i grandi centri urbani, in particolare con l’area metropolitana di Napoli, in un’osmosi virtuosa tra campagna e città. Ne abbiamo visto gli effetti positivi con gli oltre 600mila visitatori al Villaggio Coldiretti sul lungomare Caracciolo. Ma lo misuriamo ogni settimana con il crescente successo dei mercati di Campagna Amica, con il rinnovato interesse per gli agriturismi autentici, con l’educazione alimentare e gli scambi formativi negli Istituti scolastici, grazie ad un accordo tra Coldiretti e Ufficio Scolastico Regionale. Gli agricoltori sono in grado di produrre cibo e valore aggiunto sui territori, in sinergia con la rete inestimabile di attrattori culturali. È una sfida avvincente che possiamo vincere, collocando finalmente la Campania e le sue province in un ruolo di assoluto protagonismo”.