Avellino: il degrado di san Nicola dei Greci in Parlamento

Degrado, fatiscenza, abbandono: gli imponenti resti della chiesa medievale di San Nicola dei Greci di Avellino alla “Rampa Tofara” cadono a pezzi senza alcun intervento di restauro o manutenzione. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle, ha presentato un’interrogazione al ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, per chiedere conto delle iniziative messe in campo a tutela di una delle più prestigiose testimonianze di storia, architettura e archeologia medievale del centro storico del capoluogo irpino.
Il vicepresidente Di Maio interpella, dunque, il ministro Franceschini per conoscere: «la consistenza e i contenuti delle attività ispettive della Soprintendenza per le belle arti e il paesaggio di Avellino e Salerno in merito alla valutazione periodica dello stato di conservazione della chiesa, dell’individuazione delle criticità, delle verifiche dei furti e delle depredazioni». Nella sua interrogazione Di Maio chiede inoltre se il ministro, appurati il grave stato di degrado in cui si trovano le antiche strutture murarie e l’urgenza di provvedimenti conservativi, «non ritenga necessario promuovere interventi diretti, straordinari e poco onerosi, relativi alla messa in sicurezza del tempietto di san Nicola dei Greci».
Preoccupato dalle condizioni di incuria in cui versa da troppi anni  l’edificio monumentale, già attestato nel X secolo, Di Maio si appella direttamente a Franceschini affinché il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo favorisca immediate proposte «per una maggiore tutela del decoro del bene culturale e del suo contesto» ma soprattutto concorra «parzialmente o totalmente nella spesa al restauro conservativo dell’edificio monumentale allo scopo di recuperarlo e restituirlo alla piena fruizione da parte dell’intera collettività».
Gravemente danneggiato dagli eventi sismici del 1980-1981, il tempietto di San Nicola dei Greci alle Gradelle ai Miracoli conserva tuttora elementi architettonici e archeologici di straordinaria importanza: dal portale esterno archivoltato all’aula separata da colonne con capitelli e conci classici di reimpiego, dalla torre in pietrame listato alle decorazioni scolpite in tufo grigio e giallo delle finestre e dei portali. Elementi di notevole pregio storico e artistico che per il vicepresidente Di Maio non possono andare perduti. L’azione parlamentare del Movimento 5 Stelle si inserisce all’interno di una serie di iniziative volte ad accendere i riflettori sull’abbandono di alcune aree urbane di Avellino e sulla pessima gestione del patrimonio culturale della città. Una bellezza sprecata, conservata male e per nulla valorizzata a causa della mancanza di fondi ma anche di attenzione da parte delle istituzioni. Insomma, l’ennesima occasione perduta per generare altra cultura, produrre ricchezza e sviluppo locale. Intanto il M5S annuncia altre iniziative parlamentari a difesa dei beni culturali, ambientali e paesaggistici di Avellino e dell’Irpinia.
 
Di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare presentata da: LUIGI DI MAIO.
 
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12634 presentato da DI MAIO Luigi, seduta n. 596
 
LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
nel comune di Avellino, in località Gradelle ai Miracoli o Rampa Tofara, sono ubicati i resti del tempietto altomedievale di San Nicola dei Greci;
il monumento, già attestato nel X secolo, conserva elementi di straordinario interesse storico e culturale: dal portale esterno archivoltato all’aula separata da colonne con capitelli e conci classici di reimpiego, dalla torre in pietrame listato alle decorazioni scolpite in tufo grigio e giallo delle finestre e dei portali;
danneggiato dai terribili eventi sismici del 1980, il sito monumentale versa oggi in condizioni di inagibilità e fatiscenza: a distanza di trentasei anni dal terremoto, il tempietto di San Nicola dei Greci di Avellino è stato completamente abbandonato a una desolante incuria tra il disinteresse più totale;
la mancata realizzazione dei previsti interventi post-terremoto di consolidamento e miglioramento sismico della struttura, il peggioramento del quadro fessurativo e deformativo, la vulnerabilità e l’avanzato degrado dei materiali e degli elementi costruttivi, l’assenza di protezione, le evidenti condizioni di rischio stanno pregiudicando la sicurezza e la stessa sopravvivenza del bene culturale; un’incredibile testimonianza di storia, architettura e archeologia dell’Alto Medioevo rischia di essere irrimediabilmente perduta anche per quelle che l’interrogante giudica le inadempienze e le condotte omissive dell’amministrazione dei beni culturali che avrebbe dovuto adottare già da tempo le misure necessarie per la conservazione dell’importante testimonianza artistica e culturale –: se il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo abbia assunto iniziative per avviare il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile denominato chiesa di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino; se siano stati intimati ai proprietari, possessori o detentori del bene culturale gli interventi necessari per assicurarne la conservazione ovvero provvedervi direttamente ai sensi dell’articolo 32 del codice dei beni culturali e del paesaggio;
se intenda chiarire la consistenza e i contenuti, per quanto di competenza, delle attività ispettive della Soprintendenza per le belle arti e il paesaggio di Avellino e Salerno in merito alla valutazione periodica dello stato di conservazione della chiesa di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino, dell’individuazione delle criticità, delle verifiche dei furti e delle depredazioni; quali iniziative intenda assumere per una maggiore tutela del decoro del bene culturale e del suo contesto;
se, vista l’urgenza, non ritenga necessario promuovere interventi diretti, straordinari e poco onerosi, relativi alla messa in sicurezza del tempietto altomedievale di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino; se intenda assumere iniziative per concorrere, parzialmente o totalmente nella spesa, per il restauro conservativo dell’edificio monumentale allo scopo di recuperarlo e restituirlo alla piena fruizione da parte dell’intera collettività, fissando anche appositi accordi con la proprietà per l’accessibilità pubblica.