Un approccio diverso dal convenzionale mette in luce un Enrico Caruso che stravolse il modo di cantare del Novecento. Una vocalità in sintonia con la sensibilità verista dette voce a una delle conquiste tecnologiche più innovative del secolo che determinò la diffusione dell’opera lirica al di fuori dei teatri: il grammofono. Così nacque l’astro Caruso in America e la figura del grande tenore fu consacrata prima star nella storia del teatro e della musica italiana. Francesco Canessa, martedì 16 febbraio alle 15,00 al Conservatorio Cimarosa di Avellino, discuterà del libro con la professoressa Tiziana Grande. L’appuntamento fa parte della rassegna Parole di Musica, organizzata dal corso di laurea in Discipline storiche critiche e analitiche della musica dell’istituto avellinese, coordinata dal prof. Antonio Caroccia. Nel primo appuntamento ad essere presentato è stato il volume di Bianca Maria Antolini Italia 1911. Musica e società alla fine della Belle Époque.
«Anche questa volta avremo la possibilità di parlare di musica mettendola in rapporto al periodo, ricco di avvenimenti e di trasformazioni sociali e politiche, che segnò tutto il resto del “secolo breve”. Dall’analisi condotta dalla professoressa Antolini lo scorso 2 febbraio alla biografia del grande tenore, che catalizzò l’attenzione del pubblico e della critica del primo Novecento, grazie al racconto di uno studioso del calibro di Francesco Canessa, proseguiamo insieme un percorso di esplorazione delle nostre origini musicali». Così il direttore del Cimarosa Carmine Santaniello sulla manifestazione che quest’anno si ripropone dopo il successo dell’anno scorso.
Francesco Canessa è stato sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, giornalista e critico musicale, ha collaborato con Il Mattino, Roma, La Patria e Il Giorno, oggi scrive per la Repubblica, ma la sua biografia è molto più ricca. La sua capacità di comunicare e la spiccata curiosità di Canessa trovano naturale completamento nella sua grande esperienza nel mondo della musica e del teatro italiano.
Ricordiamo, inoltre, che domani alle 17,30 sempre al Conservatorio si terrà il concerto per la Giornata nazionale dell’Alta Formazione, momento di protesta e proposta negli istituti superiori musicali italiani, indetto da una mozione comune per il riconoscimento del valore sociale e culturale dell’alta formazione musicale del nostro Paese, sottoscritta dalle conferenze dei Presidenti, dei Direttori e dei Presidenti delle Consulte degli studenti dei Conservatori statali e non statali italiani. Sul palco del Cimarosa gli Aldo Farias Quartett, con Aldo Farias alla chitarra, Pasquale Bardaro al vibrafono, Angelo Farias al basso e Giuseppe La Pusata alle percussioni, che presenteranno i successi di Different Ways.