Sarà inaugurata domani, martedì 2 febbraio, al MARTE di Cava de’ Tirreni la personale “Cielitutidine” di Pietro Lista (Sala Contemporanea, III piano). La Mostra, che gode del patrocinio di MMMAC Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea e Fondazione Pietro Lista, si svolge sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee ed è realizzata in collaborazione con COBBLER spazio per l’arte contemporanea. Una retrospettiva decennale, a cura di Antonello Tolve, che restituisce l’ideologia celeste di Lista attraverso 24 opere su carta, cartone, tela e legno.
LA MOSTRA “Alle nuvole – annota Tolve nel testo critico inserito nel catalogo a cura di Rosa Cuccurullo (Areablu edizioni Collana di perle 2016) – Pietro Lista ha dedicato, negli anni, una serie di riflessioni accattivanti e disarmanti per accorciare le distanze con la propria infanzia e con l’infanzia dell’uomo, per disegnare unità minime di senso, per fermare in un riquadro critico passionale e sperimentale il proprio silenzio del cielo”. Nell’arco di un decennio, a partire dal 1972, il Maestro costruisce un “progetto nuagista sul cosmo e sul tema iconografico della nuvola” che rappresenta, scrive ancora Tolve, “il luogo topologico dal quale partire per familiarizzare con il pensiero magico, formulando, dunque, una propria storia del cielo dove ogni materiale utilizzato propone la corrispondenza con una particolarità relativa e specifica che si adatta all’immagine della nuvola per esasperarla e darne una esperienza percettiva diversa. Un invito Nel cielo fatto di progetti + rumori elettronici (1972), l’omaggio al capo indiano Nuvola rossa (1974), una piccola Eclissi di nuvola (1974), 3 nuvole per una pioggia colorata (1974), una Possibile tempesta e il Progetto n. III6 per un cielo che racconta i sogni senza data, accanto a due teloni del 1974, al manifesto della Cielitudine e a una splendida Nuvola lignea del 1970 rappresentano, oggi, in questa microretrospettiva decennale che restituisce l’ideologia celeste di Lista, l’orizzonte minimo di un’atmosfera dove i fulmini hanno il colore dell’arcobaleno, dove l’aeiuo del cielo pensa ad una nuvola lasciata distrattamente sul comodino, e dove gli elementi dello spazio celeste diventano i segni di un codice cifrato attraverso il quale si può parlare dell’uomo e della sua storia”.