Abbiamo un progetto per la riforma del calcio professionistico, ma dev’essere approvata entro il 30 giugno”. Suonano quasi come un ultimatum le parole del presidente della Lega Pro Mario Macalli, ospite questa sera del programma televisivo Studio1 Stadio su Studio1 canale 80.
“L´obiettivo – ha detto Macalli – è quello di passare da 90 a 60 squadre entro tre anni. Spero che il Consiglio Federali decida di approvarlo prima della formazione dei nuovi calendari”.
Intanto continua la battaglia legale tra la Lega Pro e i vertici del calcio sulla ripartizione dei ricavi da diritti tv: “Con la legge Meandri abbiamo perso 100 milioni di euro”, attacca Macalli che continua a percorrere le vie legali: “Entro il 31 agosto si dovrebbe esprimere il Tribunale sportivo del Coni” – spiega il presidente – che oltre alla denuncia al tribunale civile di Milano non esclude anche di ricorrere preso la Procura del capoluogo lombardo per “appropriazione indebita”.
Nel suo intervento Macalli parla anche dello scandalo scommesse che ha avuto proprio nella Lega Pro il proprio centro: “Anch´io ho le mie sensazioni, ma sono opposte rispetto a quelle del gip di Cremona – commenta -. Mi sembra una cosa artigianale, fatta male e da poche persone. Che però fa molto male al calcio. La Lega Pro? Picchiare il più debole è sempre facile”