SALERNO – È arrivata alla finalissima la gara culinaria tutta al maschile “Sta’sera si cucine CUMME VOGL’I’…”, promossa dal Vinile-Cibo Vino Musica. La creatività, la convivialità e il desiderio di stare insieme sono solo alcuni dei punti di forza che hanno contribuito a decretare il successo della kermesse enogastronomica. Un’atmosfera goliardica, in cui la tavola diventa metafora ed espressione del desiderio di condividere le esperienze e le emozioni legate al proprio vissuto e alla propria tradizione culinaria, per riconoscersi in un immaginario collettivo più ampio in cui identificarsi ed immergersi con allegria.
Cinque appuntamenti che hanno visto alternarsi ai fornelli del Vinile professionisti, politici ed intellettuali salernitani, con proposte originali e sofisticate, dalla cucina tipica partenopea ai profumi della costiera amalfitana fino ai colori del Cilento.
La sfida all’ultimo piatto vedrà protagonisti i due semifinalisti che hanno ottenuto il punteggio più alto, alle prese in questi giorni con le prove generali: l’esperto di grafica e comunicazione Francesco Padovano e il dentista Orfeo Gaudiano. Due menù che si svilupperanno lungo il fil rouge della cucina di mare, sostenuti ovviamente dal team di Giovanni Sorrentino, chef del Vinile. Come sempre dessert a sorpresa e, per chiudere in bellezza, l’immancabile tazzulella ‘e cafè, mentre i degustatori saranno accompagnati alla scoperta del percorso enogastronomico dall’attrice Nunzia Schiavone. A decretare il vincitore sarà la doppia giuria, sia popolare, rappresentata dagli avventori del Vinile, che tecnica, costituita da altrettanti esponenti del mondo delle professioni.
“La cucina a vista, il calore del pubblico, la disponibilità di tutti gli amici che hanno accolto l’invito del Vinile a mettersi in gioco ai fornelli e, infine, gli ospiti graditi della giuria tecnica, da Claudio Tringali a Valerio Falcone, da Vito Puglia a Edoardo Scotti, da Mauro Scarlato a Paolo Russo, da Lillo D’Agostino a Maurizio Giannella. Tutto ciò ha agito in un’alchimia speciale regalando ogni serata come unica ed irripetibile – sottolinea il maestro Antonello Mercurio, che al ruolo di direttore artistico preferisce quello di padrone di casa del Vinile, che è felice di aprire le porte della propria casa a tutti coloro che desiderano godere di buon vino, cibo e musica – Non è ancora terminata questa prima edizione, ma stiamo già lavorando alla seconda, tutta al femminile questa volta”.
L’idea della sfida nasce da una precedente esperienza al convento San Michele con Vito Puglia, ex vice presidente nazionale Slow Food. La kermesse si ispira ai versi di “Si cucine cumme vogl’ì”, che Eduardo De Filippo cominciò a scrivere a metà degli anni sessanta, raccolti poi in un poemetto gastronomico curato dalla moglie, donna Isabella. Piatti umili, semplici, economici, quelli della cucina povera, senza pretese, ma ideati con fantasia e pazienza, al centro delle varie pièce teatrali.
“Non è un libro di cucina con le ricette… – scrive Dario Fo nella presentazione del libro – Le quartine elencano pietanze conosciute e amate fin dall’infanzia e come per magia riescono a renderne lo spirito antico e misterioso. Dalla ricostruzione delle ricette e dal racconto della moglie Isabella esce un ritratto poco noto di Eduardo, un lato assai simpatico della sua personalità: allegro, creativo, solare. Era, sì, goloso, ma senza sfrenatezza. Non dimenticava mai di essere nato povero. Nel suo modo di cucinare e in quello di mangiare sia in solitudine che in compagnia non c’era niente di casuale, al contrario sottintendeva un rituale puntiglioso attraverso cui cercare di creare un’armonia di sapori primigeni in cucina, e a tavola una comunione di piacere”.
Giovedì 23 aprile alle ore 21.30, ritorna invece la grande musica live con il pop-rock in chiave acustica del trio salernitano Après La Rouge, da Pino Daniele agli Extreme, da Michael Jackson ai Queen. La voce è della Jessica Rabbit dei monti picentini, Anna Rinaldi, che con il suo sinuoso caschetto rosso (la Rouge) interpreta con pienezza e calore i testi delle canzoni con impostazione jazz ed influenze soul-rock, raggiungendo un risultato finale fresco, colorato ed primaverile. Dietro di lei (Apres) ci sono le corde della Takamine del maestro Noschese, e i legni percussivi del Dott. Pellegrino.
Piero Noschese viene dal percorso accademico classico con impostazione trascendentale e cubica ma mangiare pane e musica l’ha portato alla ricerca di suoni spumeggianti, sinusoidali e genuini . Finalista ad importanti eventi musicali nazionali e regionali, è riuscito a trasformare una vocazione nel proprio lavoro. Giuseppe Pellegrino proviene da un percorso musicale completamente diverso caratterizzato da sensazioni e feeling profondi con il suo strumento. La ricerca del suono e ritmiche atte a copularsi armoniosamente con il suono di chitarra lo avvicina al flamenco, al funky-jazz e ai suoni afro-mediorientali toccando momenti di estremismo musicale con colorazioni nervose e bipolari. Gli Apres la Rouge propongono un repertorio ricco di sorprese e d’emozioni, divertente e leggero, fatto di sorrisi, complicità e condivisione con il pubblico.