AVELLINO – Un cinema italiano finalmente capace di guardare di nuovo alla realtà in modo crudo, da pugno nello stomaco, ma al contempo vero, diretto e senza filtri: prima “Piccola Patria”, poi “Tir” e ieri sera “il Sud è niente” di Fabio Mollo hanno tracciato una nuova strada. I tre film sono stati ospiti del Laceno d’Oro, tornato in questa edizione all’antico splendore, in termini di partecipazione di pubblico, di critica e soprattutto di autori. Una manifestazione che sta riscoprendo lo spirito originario, quello di scoperta e riflessione di un cinema indipendente e coraggioso. Quello spirito che gli avevano dato Camillo Marino e Giacomo d’Onofrio nel 1959.
Ieri nell’Arena dell’Eliseo di Avellino ci sono stati più di dieci minuti di applausi per Fabio Mollo, regista del “Sud è niente” e vincitore del premio Giacomo d’Onofrio come regista emergente. Ha entusiasmato anche Teo Takahashi, vincitore del Concorso “Gli occhi sulla città”, con il cortometraggio “Il Passeggero”. Il giovane regista è stato premiato da Antonello Matarazzo.
Da oggi il festival lascia l’Arena dell’Eliseo e si sposta anche a Mercogliano e Atripalda. Tra i tanti appuntamenti da segnalare c’è quello con “L’ultimo gol” pellicola prodotta e girata interamente in Irpinia e presentata al Festival di Giffoni, senza dimenticare le proiezioni dedicate a Elvira Notari, prima donna attrice e regista di film muti. Alla Notari il Laceno ha dedicato anche una mostra che è possibile visitare al carcere borbonico di Avellino.