ARIANO IRPINO – Inaugura domani, mercoledì 20 agosto, nella Biblioteca comunale “P.S. Mancini”, un’autorevole mostra fotografica che coinvolge le più importanti biblioteche campane: “La produzione editoriale scientifica fra il XVII e il XVIII sec. sulle biblioteche campane. Dall’ultimo secolo dei canoni bibliografici alle riviste letterarie”, che vede anche la valorizzazione del prezioso Fondo Antico della Manciniana.
L’iniziativa è stata promossa dalla Sezione AIB Campania, finanziata dalla Regione Campania, Soprintendenza ai Beni Librari del Settore Musei e Biblioteche (anni 2012-
2013) e patrocinata dal Comune di Ariano Irpino nell’ambito della rassegna “Libri d’Estate.
L’esposizione fotografica, che resterà visitabile fino al 21 settembre, rappresenta una tappa importante del progetto “La produzione editoriale scientifica tra XVII e XVIII secolo nelle biblioteche campane. Dall’ultimo secolo dei canoni bibliografici alle riviste letterarie”. Un progetto che ha visto il coinvolgimento di oltre 50 bibliotecari e 20 biblioteche del territorio campano e che ha avuto quale obiettivo lo studio dello sviluppo del pensiero scientifico nelle edizioni a stampa realizzate tra la fine del XVII e buona parte del XVIII secolo, conservate presso gli istituti del territorio e collegate alle tre più importanti riviste scientifiche
pubblicate alla fine del Seicento in Francia (Journal des Sçavans), in Inghilterra (Philosophical Transactions) ed in Italia (Giornale de’ Letterati).
Gli oltre 100 esemplari censiti, studiati e catalogati, sono confluiti in un catalogo bibliografico a stampa ed una selezione delle tavole contenute nelle opere trova spazio in una altrettanto interessante e coinvolgente mostra fotografica itinerante. A questo si aggiunge uno studio specifico sulle dinamiche editoriali, sociali e culturali che interessarono anche la
realizzazione dei corredi iconografici delle edizioni, realizzato a cura di Giuseppina Zappella e confluito nella pubblicazione.
La Manciniana ha aderito al progetto scientifico compilando le schede catalografiche e mettendo a disposizione le relative tavole di 6 volumi del fondo antico del proprio patrimonio bibliografico, che trova così sempre maggiore valorizzazione anche a livello nazionale ed internazionale.