Il tema era la “luce”. Luce interpretata con fantasia ed estro per valorizzare gli scorci architettonici più belli e suggestivi di uno dei quartieri più antichi e meglio conservati del Tricolle: l’Annunziata. Vicoli ed Arte, alla sua XVIII edizione, ha acceso i riflettori sulle arti visive, sull’artigianato e l’enogastronomia, su performance artistiche, sulla musica e sui tesori da scoprire quali i musei e gli antichi palazzi.
Grandissima l’affluenza di pubblico e visitatori che hanno affollato vicoli, piazzette, scalinate. Straordinaria l’accoglienza da parte degli abitanti di via Annunziata che hanno offerto la loro fattiva collaborazione all’Associazione Miscellanea non solo aprendo case e cantine ma anche per risolvere importanti dettagli logistici ed organizzativi. Aspetto questo sottolineato dall’Assessore al Turismo e allo Spettacolo Mario Manganiello del Comune di Ariano Irpino che ha patrocinato la rassegna nell’ambito del cartellone dell’Estate Arianese: “Un grazie sincero da parte mia e del Sindaco, Mimmo Gambacorta, va ai cittadini dell’Annunziata che non sono venuti meno alla loro natura notoriamente aperta e disponibile. E un grazie altrettanto sincero a Barbara Maraio e Simona Spinazzola di Miscellanea che si sono adoperate con grande energia, non solo per l’organizzazione in sé di Vicoli ed Arte ma per essere riuscite a rinnovare la tradizione con nuove esperienze”.
Vicoli ed Arte ha, infatti, dato spazio soprattutto a giovani artisti con istallazioni concettuali e performance di stile contemporaneo non trascurando forme d’arte peculiari della Città quali la maiolica.
Di grande impatto il “Tableau vivant” a cura della compagnia teatrale “SulReale” o l’istallazione di un abito luminoso da parte di Kyle Synth Stars o ancora le astrografie e la “spray art” di Emanuele Marrone. E poi le istallazioni a cura del collettivo DNA di Ariano, i “dialoghi pittorici al buoi” di Fabio Franzese, l’istallazione “qui e altrove” e la “pittomusica” di Luca Pugliese, le sculture ispirate a Pinocchio di Francesco Battaglini, la presentazione dell’opera letteraria di Paolo Barrasso “Cenere e luce”, le istallazioni e i dipinti “in & out, storie di noti e di ignoti” di Barbara Maraio, le opere si carta di Riccardo Dalise, le sculture di Paolo Barrasso ed altre opere più tradizionali come la maiolica al tornio di Luigi Russo, gli intrecci in paglia di Giotto Faugno.
Nota particolare merita la collettiva fotografica “Relucere” presso la suggestiva cornice dell’Ex Ospedale San Giacomo a cura di Simona Spinazzola. La passione, le radici, il profumo e il sogno si rivelano alla luce attraverso gli scatti di 4 fotografi: Federico Iadarola, Annibale Sepe, Giulio Spagone, Luca Lombardi.
Il percorso artistico si è sviluppato attraverso altre performance: “sand art”, ligth experience. E poi “street art” a cura di Davide Brioschi e Teresa Sarno. Non sono mancati gli interessi per i bambini con laboratori di riciclo a cura di Mary e Sonia per Riscarti e il laboratorio per la produzione di pasta fresca a cura della Confederazione Italiana Agricoltori.
Uno spazio privilegiato è stato dedicato al riciclo creativo ed artistico e ad una produzione di oggetti realizzati con materiali poveri rigorosamente a mano: Nooy Dooy, RiciclArt-ì, Creativity Lissy, Handesign Monili, Hobby e Manie, Grafiche creative, Policeman art, Cera d’api e creatività, Il paese in miniatura; ed altre forme di artigianato ed antiquariato con presepi artigianali, lavorazioni in legno, intrecci di vimini, lavorazioni al tombolo, radio d’epoca.
Ariano Irpino terra di olio, vino, grano, formaggi ed altri prodotti d’eccellenza. Spazio quindi alle degustazioni, alla gastronomia e all’enologia. Accuratamente presentato da Antonia Tortorella “Terroir d’Apennino”, angolo enologico che ha trovato elegante collocazione nel cortile di palazzo Anzani, accanto all’Antiquarium dove è stato possibile degustare i migliori Docg dell’Italia centrale e meridionale, cercando di esaltare soprattutto i vini irpini attraverso l’introduzione di un nuovo “terroir”: quello d’Appennino.
Ben organizzata anche l’area gastronomica presso l’ Ex Ospedale San Giacomo, dove è stato possibile gustare i classici “cicatielli” fatti a mano dalle “Donne delle Cia (Confederazione Italiana Agricoltori)”, carne alla brace a cura dell’associazione “Tredicesimo Bue”, il tradizionale caciocavallo impiccato della Cooperativa Agricola La Molara e la birra artigianale della birreria Giorgia.
La musica ha avuto un ruolo decisivo per creare la giusta atmosfera di “Vicoli ed Arte”: Folco Sbaglio e Ninì Albanese si sono alternati nelle due serate presso Palazzo San Giacomo, i Fluido Ligneo Cuban Soul, prima itineranti e poi in concerto. I Terrorist Bengala Party in piazzetta Anzani, la Microbanda Nardiello in via Capezzuti e Drastiko Dj set per salutare la notte.
Cala, dunque, il sipario sulla rassegna Vicoli ed Arte con un bilancio più che positivo dove protagonista, in realtà, è stata la gente che ha potuto godere di arte, spettacolo, buon cibo nel corso di due splendide serate.