CAVA DE’ TIRRENI – Sabato 21 giugno, dalle ore 20.30 presso il MARTE Mediateca Arte Eventi di Cava de’Tirreni (sa), il concerto “Francesco Di Bella & Ballads Cafè”. Per Di Bella, un solo compagno di viaggio, Alfonso “Fofò” Bruno alla chitarra acustica, con il quale il “cardillo addolorato” (la sua voce appassionata e dolente richiama le atmosfere della Napoli settecentesca raccontata da Anna Maria Ortese nell’omonimo romanzo) divide in un lungo tour la passione per tanti gioielli sconosciuti ai più e scoperti in decine di vinili-capolavoro tra i banchi dei mercatini. Tim Buckley, Elliot Smith, Buzzcocks, Elvis Costello, Neil Young e gli impasti vocali di Crosby, Stills & Nash e dei figli Fleet Foxes: performance che disegnano data dopo data il caleidoscopio acustico dentro al quale finiscono, a grande richiesta, anche alcuni dei brani più famosi dei 24 Grana.
“Ballads”, iniziato nel 2011, diventa un percorso nuovo e intimo. Un progetto che ha innescato una profonda svolta nella vita artistica di Francesco Di Bella. Il titolo si riferisce al fatto che i brani, comprese numerose canzoni di rock americano e inglese, pescate su vecchi vinili ai mercatini dell’usato, si riducevano a brevi e cristalline ballate. Arriva così la pubblicazione di “Francesco Di Bella & Ballads Cafè”, il suo primo lavoro da solista. Un cammino, quello di Di Bella, che non parla solo di 24 Grana, ma anche di collaborazioni importanti come quelle in “Stazioni lunari” insieme a Max Gazzè, Morgan, Peppe Servillo, Tuxedomoon o le collaborazioni discografiche con gli Almamegretta e i 99 Posse. Con Ballads prende corpo il progetto che vuole restituire “le canzoni così come le avevo scritte”, dice Di Bella, “trovando man mano le atmosfere giuste per interpretare quei brani come li sento adesso”. Esiste una data ufficiale – il 9 luglio 2013 – quando a Francesco Di Bella & Ballads Cafè spetta il compito di aprire il concerto di Manu Chao alla Mostra d’Oltremare di Napoli; quel giorno, le canzoni presentate in anteprima assoluta segnano l’inizio della carriera solista di Francesco Di Bella. “Dopo diciotto bellissimi anni con i 24 Grana ho sentito che era tempo di cambiare ed esprimermi in maniera più personale, privilegiando l’aspetto più cantautorale ed interpretativo del mio lavoro”.
Un’interpretazione confidenziale, quasi primitiva e a tratti ipnotica, e allo stesso tempo un suono corposo, elegante ma tutt’altro che minimalista: ecco la cornice entro cui si anima il cantautore napoletano. Il patrimonio di cultura musicale che il concerto offre al pubblico si declina nelle chitarre clandestine de “La costanza”, nell’armonica Dylaniana che timbra da subito “Accireme”, nel lento incedere degli accordi quasi beatlesiano di “Luntano”; nelle note acide e tirate di “Carcere”, nelle viscere di un dolore antico che dà i brividi quando l’interpretazione si carica della tensione elettro-acustica di “Resto acciso”, nella purezza di “Canto pe’ nun suffrì” in versione naked. Del resto il titolare definisce l’album “una performance in studio in presa diretta”.
Il “Workshop di Songwriting”. Durante il concerto al MARTE, Francesco Di Bella annuncerà una serie di collaborazioni con la mediateca. In pentola bolle, infatti, un importante progetto per giovani cantautori: il primo workshop di songwriting al Sud. “Per scrivere una canzone sono necessari, un taccuino, una matita e un registratore da pochi dollari”, così diceva Lou Reed. Il workshop, diretto da Di Bella, con la partecipazione dei più noti cantautori oggi in scena, si propone di approfondire il discorso circa la realizzazione di un brano musicale composto da testo e melodia. Un laboratorio/confronto in cui si svilupperanno diverse tecniche di composizione. L’esperienza del cantautore sarà a disposizione di chi vorrà affrontare i temi cruciali della creatività e dell’ispirazione, esaminando i ferri del mestiere e le possibilità di rincorrere le intuizioni ed evitare il temuto blocco dello scrittore.
Il progetto “Filippo Gatti”. L’altro progetto che Francesco Di Bella porterà al MARTE, sarà il concerto di Filippo Gatti. Il cantautore romano, fondatore deggli Elettrojoyce, autore, musicista e produttore artistico per svariati artisti, tra cui Banco del mutuo soccorso, Bruno Lauzi, Andrea Rivera, Riccardo Sinigallia, si esibisce sul terrazzo panoramico marziano.
Francesco Di Bella. Ha messo su la prima band nel lontano ‘87 con alcuni dei componenti dei 24 Grana, poi nel ‘95 la svolta con la scelta del mitico nome. Pochi mesi dopo, la firma del primo contratto con la Sintesi 3000. Nel ‘96 esce il primo EP, 24 GRANA, e nel ‘97 l’album LOOP. “Avevamo un’idea di suono piuttosto interessante, perché univamo il punk all’elettronica e al dub, i concerti erano una scarica di energia, così nel ‘98 abbiamo pubblicato subito un live, TEATRO NUOVO. Quell’anno abbiamo firmato un nuovo contratto, questa volta con la CGD-WARNER BROS e l’anno successivo è stata la volta di METAVERSUS, dove il suono ha subito influenze psichedeliche” racconta Francesco. Dal 2001 al 2004, una serie di album (K-ALBUM, OVERGROUND, UNDERPOP), culminanti nella tappa a Tokyo. Nel 2006 Francesco inizia a vivere esperienze esterne ai 24 Grana; quell’anno collabora al disco di Marina Rei e conosce Daniele Sinigallia. Diverse partecipazioni a STAZIONI LUNARI di Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco, insieme a tanti rockers italiani e anche stranieri (Gazzè, Morgan, Donà, Servillo, Tuxedo Moon, Godano). In estate, come solista, apre il concerto di IGGY POP al Neapolis Rock Festival. Nel 2008 esce GHOSTWRITERS, prodotto da Daniele Sinigallia a cui partecipano suo fratello Riccardo, Marina Rei e Filippo Gatti. Nel 2011 è la volta de LA STESSA BARCA, prodotto da Steve Albini agli Electrical Audio di Chicago. Proprio nel 2011, la seconda svolta. Francesco intraprende un percorso nuovo, più confidenziale, suonando le sue canzoni in piccoli club accompagnato soltanto dalla chitarra di Alfonso Bruno. Ne nasce una performance che poi chiamerà “Ballads”.