La mostra “Salerno – Tunisi, viaggio sulle rotte della ceramica mediterranea”, a cura di Claudia Bonasi e Antonio Dura (9/11 maggio – l’Arco catalano di Palazzo Pinto a Salerno) ha chiuso i battenti registrando un grande consenso di pubblico. Nata sulla base di un progetto pluriennale, che coinvolgerà di volta in volta anche gli altri paesi del Mediterraneo, l’esibizione ha rappresentato anche il primo passo compiuto dalla Claai, in direzione del Forum per l’alleanza degli artigiani del Mediterraneo (Faam), un tavolo di confronto e di cooperazione che unisce i diversi popoli che si affacciano sul Mare Nostrum, per fare fronte comune rispetto all’avanzata nei mercati dei paesi asiatici, che spesso riproducono, rivendendo a basso prezzo, anche l’artigianato italiano, spagnolo, francese, tunisino e marocchino. Il Faam è voluto partire proprio da una mostra sulla ceramica perché è uno dei prodotti artigianali a più alto rischio imitazione, per tutelare le identità produttive dei singoli paesi mediterranei, che hanno matrici comuni in termini di gusto, colori, forme, disegni e soggetti. Nel corso del reportage compiuto dai giornalisti Dura e Bonasi, lungo le strade della Tunisia, da Tunisi a Nabeul, Moknine, Guelalla, Medenine e Sejnane gli artigiani intervistati hanno unanimemente espresso il desiderio di stringere rapporti con l’Italia, sia in termini di formazione che di business, anelando anche alla nascita di scambi culturali più intensi e concorsi internazionali di ceramica.