Ad Ariano Irpino (AV), dal 9 all’11 maggio, presso il “Centro Fiere della Campania” si terrà la I edizione di una manifestazione denominata “Nature Show”. In questa fiera, dedicata prevalentemente alla caccia e alla pesca, sono previste anche esibizioni di falconieri, mostre di varie razze di cani da caccia e spettacoli equestri. “Nature Show” rappresenta, per tradurlo alla lettera, lo “spettacolo di una natura” calpestata, offesa, insanguinata.
Attivisti del gruppo “Veg in Campania” ed esponenti di diverse associazioni animaliste saranno presenti nel pomeriggio di domenica con un presidio informativo allo scopo di spiegare i motivi per i quali caccia e pesca sono pratiche anacronistiche e distruttive.
In Italia vengono uccisi almeno cento milioni di animali l’anno, per la maggior parte uccelli di varie specie, ma anche lepri, cinghiali, cervi, caprioli, daini. Cento milioni di animali uccisi per divertimento. Per gli animali acquatici, la sofferenza non è minore: anche se non siamo in grado di udire le urla di dolore dei pesci, la loro agonia, causata da una lenta asfissia in una rete oppure dopo un lungo periodo di lotta contro un uncino infilato da qualche parte nella loro testa, è particolarmente dolorosa ed angosciante.
Oltre a distruggere interi ecosistemi, la caccia rappresenta una fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l’uomo. Si stima che ogni anno nel nostro paese siano 25.000 le tonnellate di piombo delle cartucce che vengono disperse nell’ambiente durante l’attività venatoria.
La pesca marittima non è meno devastante della caccia, anzi è oggi considerata il principale fattore di impatto da parte dell’uomo sugli ecosistemi marini di tutto il mondo, tanto da ritenere che quasi il 90% di pesci predatori quali tonni, pesci spada e merluzzi sia ormai stato pescato. Altrettanto insostenibili ecologicamente sono gli allevamenti ittici, un concentrato di sostanze chimiche dannose.
Quanto alla “pesca sportiva”, va detto che di ludico questa pratica non ha nulla: i pesci catturati subiscono ferite alla bocca e agli organi interni, provocati dagli ami che spesso risultano fatali, possono morire per lo stress, per il troppo tempo fuori dall’acqua, a causa della produzione di acidi durante la fase anaerobica in cui sono attaccati all’amo o, semplicemente, perché le ferite riportate provocano menomazioni e danni permanenti.
Il gruppo di attivisti “Veg in Campania” nasce con l’obiettivo di combattere lo sfruttamento di tutti gli animali, attraverso azioni di protesta contro ogni pratica umana che prevede utilizzo, tortura e/o uccisione di animali, ma contestualmente lavora per educare al rispetto dei diritti degli animali non umani attraverso azioni informative.
Rifiutiamo questo tipo di manifestazioni, perché non rispettose del diritto alla vita ed alla libertà di ogni essere senziente. Rifiutiamo la prigionia, sia essa umana che animale. Ci appelliamo al comune di Ariano Irpino affinché smetta di ospitare una fiera che inneggia alla morte ed è altamente diseducativa per i bambini, che la vedono come una vera e propria legittimazione della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, dell’uomo su tutti gli animali. Noi ci saremo, ancora e sempre, ad urlare le nostre ragioni, che poi sono quelle degli animali. Giustizia e libertà per loro.