Arte in scena: al Gesualdo in mostra la pittura figurativa di Luigi Grassia

AVELLINO – Ha ritratto sulle proprie tele i più bei volti incontrati nel suo peregrinare tra Avellino e Milano, Venezia e Firenze. I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni private in America ed Inghilterra. Nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino arriva Luigi Grassia che inaugurerà la sua mostra personale venerdì 28 marzo alle ore 18:00.
I volti femminili ritratti da Luigi Grassia in una lunghissima carriera di pittore figurativo saranno esposti nel foyer del Teatro comunale di Avellino per il terzo appuntamento di “Arte in Scena 2014”, il progetto di teatro aperto a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dalla presidenza dell’Istituzione Teatro “Carlo Gesualdo”, con la collaborazione dello storico dell’arte Alberto Iandoli e grazie alla partnership con Progress.
Al vernissage interverranno Luca Cipriano, presidente dell’Istituzione Teatro Comunale “Carlo Gesualdo”, il professore e scultore Antonio Di Rosa e la docente di Storia e Filosofia Costanza Fiore.
La Mostra sarà ospitata nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, ingresso da piazza Castello, fino a venerdì 25 aprile e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Per maggiori informazioni telefonare al numero 0825.771620
BIOGRAFIA
Luigi Grassia nasce ad Avellino e nella sua città natale frequenta l’Istituto d’Arte dove apprende i primi elementi del disegno e della ceramica. Si dedica subito all’insegnamento. Fin da giovanissimo avverte un forte interesse per la pittura e per le arti in genere, cominciando a visitare musei e gallerie d’arte e maturando così una passione, che gli era stata trasmessa dal padre.
Alla fine degli anni ‘70 frequenta i corsi di incisione e calcografia presso la Scuola Internazionale di grafica di Venezia, sotto la guida del Maestro Riccardo Licata, allora docente all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1980, dopo il violento terremoto che sconvolge l’Irpinia, avviene in lui un profondo cambiamento, che lo induce a distruggere in qualche modo l’immagine reale, attraversando così un periodo di sperimentazione grafica, dove le forme assumevano aspetti materici e a volte anche astratti. Ma questa parentesi durerà soltanto pochi anni e si concluderà nel 1985. Nel 1988 conosce il pittore Luigi Doni a Firenze e frequenta il suo studio per qualche tempo. Dopo varie visite alla The Florence Accademy of Art nel capoluogo toscano e il contatto con i pittori di questa scuola, egli avverte la necessità di tornare alla pittura figurativa facendo uso costante dei colori ad olio.