Quale modello di sviluppo per le aree interne del mezzogiorno? Industria petrolifera sull’Appennino meridionale o blue economy a tutela e salvaguardia delle risorse naturali? Il 20 Gennaio 2014 alle ore 11.30, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, a Napoli, gli studenti del laboratorio “Piano di Comunicazione Ambientale, elementi di marketig ecologico” tenuto da Virginiano Spiniello lanciano l’idea-progetto “Festival del gusto dell’Appennino meridionale”. Il Festival sarà realizzato dal Forum Ambientale dell’Appennino (www.forumambientale.org) nel suggestivo Albergo diffuso Borgo di Castelvetere, nell’antico centro medioevale, uno degli oltre 40 piccoli paesi irpini interessati dalla concessione mineraria per le esplorazioni petrolifere denominata Progetto Nusco. L’obiettivo del Festival, che sarà realizzato attraverso la partecipazione diffusa, è informare e sensibilizzare abitanti, imprenditori, associazioni, comitati, politici dell’Appennino Meridionale a cogliere le occasioni di uno sviluppo compatibile alle caratteristiche territoriali nel settore del turismo e dell’agricoltura sostenibile; creare business ideas nella blue economy come proposte alternative all’attuale abuso delle risorse naturali (eolico selvaggio, elettrodotti in aree protette, sorgenti e bacini idrici a rischio, sversamenti di rifiuti diffusi); pianificare e gestire il territorio in maniera concertata e condivisa.
L’esigenza di una occasione informativa e di proposta alternativa nasce dai molteplici rischi ambientali, superiori ad eventuali benefici economici, di una industria petrolifera nell’Appennino, nonché dalla speculazione energetica già in atto. In particolare, in Irpinia, si è in attesa della decisione regionale sulla Valutazione ambientale per il Pozzo di esplorazione a Gesualdo, a poche centinaia di metri dall’antico castello del madrigalista Carlo Gesualdo, nei pressi del circuito termale di Villamaina, delle Mefiti di virgiliana memoria e a pochi chilometri dai Monti Picentini, il più grande bacino idrico del Sud, le cui sorgenti, già sovrasfruttate, alimentano acquedotti che servono circa il 10% della popolazione italiana in Campania, Puglia e Basilicata. Da una sintetica analisi territoriale effettuata emerge la ricchezza di biodiversità di un ecosistema come quello irpino in cui il 25% del territorio è tutelato da Natura 2000, qui nascono quattro importanti fiumi, insistono tre parchi naturali regionali eppure, in base all’analisi effettuata sul profilo facebook del Comitato No Petrolio Alta Irpinia è evidente una assenza di informazione diffusa, una difficoltà nel capire le informazioni per i cittadini comuni, una percentuale molto alta di attivismo da tastiera e la scarsa rappresentanza data dall’esiguità della popolazione che abita queste terre.
Ecco quindi che, all’interno del Laboratorio di Marketing Ecologico, gli studenti, sulla base della metodologia utilizzata nelle passate edizioni e formalizzata all’interno della sezione marketing ecologico del sitowww.alberovagabondo.it hanno elaborato l’idea progetto “Festival del Gusto dei paesi dell’Appennino meridionale”. Tutelare e salvaguardare le risorse naturali valorizzando le specificità dei territori, questa la sfida dei più giovani alla politica territoriale.