AVELLINO – Continua il vagabondaggio nelle sonorità jazz di tutto il mondo per i soci dell’Associazione “I Senzatempo” di Avellino. Il nuovo imperdibile concerto di sabato 18 gennaio del duo composto da Vincent Peirani (fisarmonica) ed Ulf Wakenius (chitarra), approderà su mondi musicali ricercati, raffinati, curati nei suoni, evocando risonanze lontane, e colorandosi di un jazz innovativo e dalle contaminazioni inaspettate.
Già insieme nel quartetto della grande voce coreana Youn Sun Nah, ed in trio con Lars Danielsson al basso in Vagabond, i due artisti, noti soprattutto alle nuove generazioni che masticano il genere, si uniscono per dare forma ad un inedito e strepitoso duo che si esibirà per la prima volta in Italia, ed in esclusiva ad Avellino.
Vincent Peirani è il giovane fisarmonicista francese che tutto il mondo ricerca. Sulle orme del pioniere della fisarmonica, Richard Galliano, ha continuato ad allargare, giorno dopo giorno, gli orizzonti e le peculiarità di questo magico strumento, tanto da essere stato definito dalla critica specializzata “il nuovo Galliano”. Ha vinto il “Prix Django Reinhardt” come miglior musicista francese del 2013, uno dei più importanti premi in Francia. Prima di Peirani si son aggiudicati questo premio musicisti del calibro di Michel Petrucciani e di Galliano stesso. Peirani è, comunque, un virtuoso di fisarmonica senza frontiere, tra improvvisazione di derivazione jazzistica e rilettura di classici.
L’artista, che definisce il suo strumento come “un’orchestra in solo”, ha fatto parte, tra gli altri, del trio di Michel Portal, del gruppo di jazz indiano Madhu e del nuovo quartetto di Daniel Humair.
Tra i suoi vari progetti, arriva il nuovissimo duo con il leggendario chitarrista svedese Ulf Wakenius, artista internazionale e nominato ai Grammy. Wakenius ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 11 anni e non ha mai smesso. Su di lui John McLaughlin ha scritto: “sembra che sia nato già con la chitarra tra le mani”. E se così non fosse sarebbe difficile poter vantare collaborazioni come quelle con l’Oscar Peterson Quartet negli ultimi dieci anni di carriera del grande pianista, oltre che altri grandi del calibro dello stesso McLaughlin, Pat Metheny e John Scofield.
Questo particolarissimo ed irripetibile duo, attraverso composizioni proprie e l’improvvisazione, offrirà sicuramente una visione cosmopolita ed infinitamente sensibile del jazz moderno, senza dimenticare di rendere omaggio, con grande eleganza e con un virtuosismo sconcertante, ad alcuni maestri tra cui Duke Ellington, Thelonious Monk e Miles Davis. Un viaggio, quello di sabato prossimo, dai mille colori, con una grande ventata di libertà.