SALERNO – Artefici del nostro futuro, in grado di produrre idee innovative, ma soprattutto di trasformarle in realtà creando opportunità di lavoro. L’Italia davvero può essere definito un Paese di makers. A questa concezione “concreta” della vita si rifà la neonata associazione “Salerno makers”. Obiettivo: trasformare la “genialità” salernitana e della nostra provincia in campo culturale in un vero e proprio brand territoriale che formuli occupazione e nuova imprenditorialità, soprattutto giovanile.L’Associazione culturale e creativa si è costituita nei giorni scorsi a Salerno prefiggendosi di operare in ambiti specifici quali la valorizzazione delle risorse umane del territorio, nel campo delle arti, della cultura, dell’artigianato, dell’imprenditoria creativa nell’ambito cittadino e della sua provincia, ma anche del territorio nazionale ed estero; ma anche di altre risorse, come la cura e la promozione del patrimonio storico-artistico e culturale, la tutela ambientale, per contribuire ad uno sviluppo socio-economico delle comunità locali; la promozione di scambi interculturali con altri territori, italiani e/o esteri; l’istituzione di Premi e/o Borse di studio alla genialità creativa giovanile.Particolare attenzione “Salerno makers” rivolge alla “formazione”, non solo quella “professionale”, ma anche nelle scuole di ogni ordine e grado e nell’Università, per l’avvio, l’aggiornamento e il perfezionamento in campo artistico, culturale, artigianale ed imprenditoriale degli studenti di oggi, protagonisti della società di domani.Per il conseguimento di questi obiettivi particolare attenzione è rivolta all’utilizzo di ogni forma ed innovazione tecnologica.“Sotto la superficie delle cose” – ci dice il presidente di Salerno Makers, Angela Iannone – “c’è un mondo palpitante che intende progettare, costruire, divulgare, guardare da nuove prospettive: un’officina-laboratorio che vuole unire la cultura, che offre infinite opportunità imprenditoriali, soprattutto a giovani creativi e brillanti, ad una tradizione antica che ritorna prepotentemente alla ribalta in tempi di crisi: il “saper fare”, la capacità di concretizzare le proprie idee”.