Di Antonio Guarino AVELLINO – Prima di volare a dicembre ad Hong Kong per una personale in terra d’Asia, torna ad esporre al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino TTOZOI, con una mostra che verrà inaugurata nel Foyer, domenica 20 ottobre alle ore 18:00. “E il settimo giorno si riposò”. Ovvero dell’Arte e del vuoto d’intervento, è l’esposizione personale di TTOZOI, nome dietro cui operano Pino Rossi, un artista con formazione da economista e Stefano Forgione, un artista che è anche architetto. Una sintesi tra sensibilità di notevole spessore, che pone questa, come una delle realtà più promettenti degli ultimi anni nel panorama dell’arte italiana.TTOZOI – E il settimo giorno si riposò – si inserisce nell’ambito del cartellone “Arte in scena 2013”, il progetto di “Teatro aperto” a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dalla presidenza dell’Istituzione Teatro Comunale.La mostra di TTOZOI rimarrà aperta fino al 6 novembre prima del trasferimento ad Hong Kong, in una sorta di anticipazione dell’evento internazionale di dicembre, che avrà la sua prima tappa proprio nel Foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino.Al vernissage di domenica 20 ottobre interverranno oltre ai due autori anche Emanuele Emblema, curatore della mostra e il presidente dell’Istituzione del teatro comunale di Avellino Luca Cipriano. Nel corso della serata performance musicale del Dj avellinese Fabio Grillo«TTOZOI indaga sul riposo, inteso come atto creativo, premessa più volte intuita, di tanto in tanto accidentalmente messa in pratica, ma mai assunta a principio di condotta. Almeno fino all’avvento delle avanguardie che hanno compreso che “Fare nulla è già fare qualcosa”. Il riposo infatti, la volontaria cessazione del lavoro, il “vuoto d’intervento” è, a rigor di termini, l’esatto opposto del processo artistico comunemente inteso – sottolinea Emanuele Emblema, curatore della mostra – Stefano Forgione e Pino Rossi hanno fatto del vuoto d’intervento una direttrice fondamentale del proprio lavoro. TTozoi usa le muffe. Cioè entità organiche, batteri, funghi. Cose che avranno pure tutti i difetti di questo mondo, ma al pari di ogni altro elemento pittorico hanno forma, superficie colore, densità. Con un plus valore non trascurabile che è quello di essere materia assolutamente viva ed autonoma. La pittura di TTozoi demanda alla natura organica un compito di tipo estetico, cioè un compito da artista. Chiede alla vita di darsi sotto forma di quadro».La mostra di TTOZOI – E il settimo giorno si riposò – sarà aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. E domenica 3 novembre dalle 16 alle 20.