Il Sant’Ottone, unico centro ospedaliero in Irpinia per i 400mila abitanti del territorio, si arrichisce dell’uroginecologia chirurgica garantita LINK, diventando un centro di riferimento regionale per il trattamento del prolasso e dell’incontinenza urinaria. La Campania (o meglio, l’Irpinia) si colloca così in prima linea nella cura risolutiva del prolasso genitale e dell’ incontinenza urinaria grazie a innovative tecniche chirurgiche minivasive di lifting uro-genitale che si effettuano in day hospital, in anestesia locale e a totale del Servizio Sanitario Nazionale, quindi gratuite per la paziente. Le nuove metodiche consentono alla donna di ritrovare la sua integrità fisica e la femminilità. LINK, che in inglese significa collegamento, è un’iniziativa patrocinata dalla Federazione Italiana Incontinenti (Finco), il cui scopo è mettere in contatto i centri che praticano la chirurgia uroginecologica con gli specialisti urologi e ginecologi ambulatoriali, quelli che effettuano le visite, e quindi con le pazienti. Una stretta collaborazione tra professionisti di alto livello per la sicurezza della donna, che potrà ottenere tutte le informazioni che la riguardano da fonti qualificate e “collegate” tra loro. LINK crea un filo diretto tra il medico che ha formulato la diagnosi e il chirurgo, mantenendo la paziente al centro dell’attenzione anche dopo l’intervento. Targa LINK e schede informative Presso gli ospedali e gli ambulatori che aderiscono a LINK, ai quali viene consegnata una targa di identificazione, sarà messo a disposizione materiale informativo per la paziente al fine di informarla e sensibilizzarla sull’incontinenza, sul prolasso e sulle più aggiornate opportunità terapeutiche alle quali affidarsi, sulla riabilitazione, sui farmaci e sulla chirurgia LINK in Irpinia Il progetto LINK all’Ospedale San Ottone Frangipane di Ariano Irpino partirà il 27 marzo con il conferimento della targa identificativa e la consegna del materiale informativo per le pazienti. Durante l’inaugurazione di LINK ci sarà un incontro tra i vari interlocutori del progetto LINK. Si tratta dunque di un modello integrato che esalta le competenze di ognuno al fine di raggiungere il massimo benessere fisico e psicologico della Donna. A questo centro LINK ne seguiranno a breve altri in tutta Italia. La via innovativa di LINK “Nonostante la diffusione del prolasso e dell’incontinenza urinaria, che influiscono pesantemente sulla qualità della vita (con ansia, depressione, isolamento), sui rapporti sociali, sull’intesa di coppia e sulla sessualità», dice il dottor Antonio Costanza, ginecologo presso il Sant’Ottone, «solo una minoranza di donne viene operata e guarita definitivamente. Questo accade per la scarsa informazione alle pazienti da parte dello specialista ambulatoriale – ginecologo o urologo – che spesso ignora le metodiche di chirurgia pelvica che risolvono il problema e gli ospedali che le attuano, e quindi dopo aver effettuato la diagnosi si limita a prescrivere il pannolone. Ora grazie a LINK, che crea un collegamento diretto tra i vari specialisti, è possibile risolvere definitivamente le due patologie grazie a innovative tecniche chirurgiche minivasive di lifting uro-genitale che si effettuano in day hospital, in anestesia locale e che sono disponibili in molti ospedali della Penisola a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, quindi gratuite per la paziente.
La nuova chirurgia pelvica “Le più recenti tecniche di lifting genitale per il prolasso”, spiega l’esperto, “si avvalgono di Elevate che si basa sull’inserimento per via vaginale di una speciale rete in polipropilene per sostituire il supporto originario del pavimento pelvico danneggiato (l’insieme di muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali). Rispetto agli interventi invasivi tradizionali, spesso associati all’asportazione dell’utero – isterectomia – e gravati da recidive nel 20–30% dei casi (1 donna su 5 ripresenta il problema e deve subire un altro intervento), Elevate spesso consente di non asportare l’utero quando questo è sano e perciò evita l’insorgere di problemi psicologici legati alla privazione di un organo collegato alla maternità e all’identità femminile. Presenta basso rischio di recidive – 4% -, si può effettuare in anestesia spinale con una rapida ripresa. Tra le nuove tecniche per l’incontinenza urinaria c’è Miniarc, con l’applicazione, sempre per via vaginale, di sling sottouretrale – una benderella in polipropilene (simile a quella usata nel prolasso) che posta sotto l’uretra ristabilisce il suo corretto funzionamento e il ripristino della normale continenza. I vantaggi delle nuove tecniche rispetto ai vecchi interventi invasivi sono l’efficacia, la brevità degli interventi (20-30 minuti in day hospital con anestesia locale o loco regionale) e i brevi tempi di recupero con un ritorno alle normali attività entro una settimana”.
Le patologie “Il prolasso genitale”, ricorda il dottor Costanza, “consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche – utero, vescica e retto. Spesso si associa all’incontinenza urinaria, la perdita involontaria di urina a seguito di un piccolo sforzo come un colpo di tosse o il sollevamento di una borsa. Si tratta di patologie causate principalmente da gravidanza, parto e menopausa, che rimangono ancora nascoste perché molte donne, erroneamente convinte che a una certa età questi disturbi siano quasi normali, non si rivolgono al medico e si rassegnano al pannolone. L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale, da oggi grazie anche a LINK, si curano efficacemente con ottimi risultati”.
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