Ancora pochi accorgimenti e tutto sarà pronto per “Elì, Elì, Lemà Sabachtanì?”

Ancora pochi accorgimenti e tutto sarà pronto per  “Elì, Elì, Lemà Sabachtanì?”, il rito del Venerdì Santo giunto alla XVII edizione: una delle più antiche tradizioni della comunità della Valle del Sabato, un rituale che si tramanda da oltre un secolo e mezzo. La regia sarà guidata da Lucio Mazza e vedrà la partecipazione degli attori professionisti della compagnia del Clan H: Salvatore Mazza nel ruolo di Ponzio Pilato, Luciano Picone “atripaldese doc” è il giudice Caifa, Felice Cataldo è Erode, Modestino Minichiello nei panni di Hannan, Sabino Balestrieri interpreta Pietro, Andrea De Ruggiero nel ruolo di Giuda, Francesco Teselli nei panni di Matteo, Santa Capriolo è Maddalena, Arcangelo Zarrella il centurione e Laura Tropeano nelle vesti di Procula. Il ruolo di Gesù di Nazareth sarà interpretato per la seconda volta da Pellegrino Giovino, come da tradizione familiare, mentre il padre Enrico vestirà i panni del Cireneo.
Le fasi salienti della drammatizzazione che la Pro Loco Atripaldese mette in scena sono: l’ultima cena nella piazzetta adiacente Piazza Garibaldi, il processo sul sagrato della Chiesa di S.Ippolisto, le “Cadute” e la Crocefissione di Gesù sulla Collina di San Pasquale.
In questi  luoghi, tra misticismo e religione, sotto lo sguardo attonito e partecipe di centinaia e centinaia di spettatori, si rappresenterà uno dei più grandi spettacoli di teatro all’aperto della Regione Campania.
Un progetto culturale e di recupero delle nostre antiche tradizioni che da un decennio ci vede collaborare con la struttura artistica Clan H di Lucio e Salvatore Mazza. Il testo è tratto dal libro “Quid est veritas?” del giudice di Lapio Matteo Claudio Zarrella.
La manifestazione organizzata con grande entusiasmo e con un notevole impegno economico, grazie anche al contributo del 5×1000, sarà  un’occasione per far conoscere e promuovere le nostre bellezze storico-artistiche.
 
L’ appuntamento è alle ore 20.00 nel Centro Storico presso Piazza Garibaldi.