“Diari di viaggio”, un padre, un figlio e il viaggio della memoria per raccontare il campo di prigionia di un italiano durante la Seconda Guerra Mondiale

Sabato 12 e domenica 13 gennaio il Teatro 99Posti di Torelli di Mercogliano mette in scena una nuova produzione dal titolo “Diari di viaggio”. Lo spettacolo, con la regia di Gianni Di Nardo, vede lo stesso in scena con suo padre, il novantenne Francesco, per raccontare la deportazione e la prigionia in Germania di quest’ultimo durante la Seconda Guerra Mondiale. “Francesco ha solo diciannove anni – spiega il regista – quando si arruola volontario per la guerra, non sa cosa lo aspetta, non sa che così scoprirà la crudeltà e la follia dell’uomo. Quando arriva l’armistizio dell’Otto Settembre, Francesco, come tanti soldati italiani, si trova, all’improvviso, al di là delle linee nemiche. I tedeschi lo catturano e lo deportano in Germania. Diventa un IMI, uno schiavo di guerra, vilipeso, denutrito, venduto ogni giorno – in una nazione che odia gli Italiani ritenendoli traditori – a chi ha bisogno del lavoro delle sue braccia. Sopravvive per due anni in condizioni estreme ma, quando gli chiedono di entrare nelle schiere di Salò e poter tornare così in Italia, si rifiuta e preferisce il campo, il lager, alla farsa ormai palese ai suoi occhi del fascismo, nonostante la fame perenne, il freddo e la paura di morire”. La vicenda di Francesco, raccontata anche con le illustrazioni di Maria Teresa Sarno, prosegue. Il racconto del testimone, sul palco, si intreccia con un nuovo viaggio, la strada ripercorsa settanta anni dopo insieme a suo figlio, Gianni, che lo accompagna lungo i luoghi della sua memoria, una memoria dolorosa, a volte, e, a volte, candida, animata ancora dall’innocenza giovanile. Gianni e Francesco viaggiano insieme, lo scopo sembrerebbe quello di intessere di nuovo i fili dei ricordi, di un’esperienza estrema che rischierebbe di dissolversi se non fosse fissata dalle immagini; eppure questo viaggio ha un duplice significato perché segna anche per il figlio un punto di svolta, la presa di coscienza di aver capito davvero, di aver trovato un dialogo profondo e diverso con Francesco, al di là dei legami di sangue, da uomo a uomo, da essere umano a essere umano. Francesco tornerà dalla guerra con in testa una parola: democrazia, e con la curiosità di sperimentarla finalmente. Padre e figlio attraverseranno il muro del tempo a ritroso, minuziosamente e con ostinazione, e faranno ritorno insieme. Se la letteratura e il teatro sono testimonianza, questa funzione è assolta, una tela tessuta a quattro mani che trova i suoi intoppi per poi procedere, invece, verso la “verità”, un atto d’amore completo di un figlio verso suo padre, una prova di come gli uomini possano cambiare, diventare migliori e, seppure fra mille difficoltà, rimanere puri e non farsi sporcare dall’oscenità e dal delirio della guerra. La Stagione del Teatro 99 posti proseguirà Sabato 19 e Domenica 20 gen. con l’Areté ensemble di Giovinazzo (BA) con la Medea di Euripide. Il costo dell’abbonamento ai restanti spettacoli è stato ridotto 50 euro, il prezzo del biglietto singolo è invece di 15 euro e l’accesso è consentito ai soli soci 99Posti o Associazioni convenzionate. Gli spettacoli del sabato iniziano alle 20,30, quelli della domenica alle ore 18. Il Teatro 99Posti si trova in via Traversa a Torelli di Mercogliano, in prossimità dell’uscita Avellino Ovest dell’Autostrada A16 Napoli Canosa. Per ulteriori informazioni: www.teatro99posti.com.