A Montefalcione si è tenuto il convegno su “droga e alcol”. Il palazzetto dello sport del piccolo comune ha accolto tutti. Era gremito di ragazzi, insegnanti, genitori, amministratori. Quella di ieri, è stata una mattinata diversa dalle solite, utilizzata bene per informare e sensibilizzare i giovani e le loro famiglie sugli effetti e i rischi derivanti dall’abuso di alcol e droga. Scienza, esperienza e competenza si sono incontrate durante la tavola rotonda, cominciata con una breve preghiera officiata da don Paolo Luciano (parroco della comunità di Montefalcione) e con il saluto dei ragazzi della scuola media che hanno suonato l’Inno di Mameli. Dopo i saluti del preside dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” Antonio Petrillo e del sindaco Maria Antonietta Belli, si è entrati nel vivo della discussione con gli interventi dei numerosi relatori, che hanno affrontato le varie problematiche sia sul piano normativo che medico. Si è parlato del ruolo della famiglia, della scuola e dell’intera società, poi sono state analizzate le leggi che affrontano questi delicati problemi. Hanno preso la parola: il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Avellino Fabio Benigni, la penalista e docente in materie giuridiche ed economiche Giulia Santillo (componente dell’associazione dei giovani penalisti irpini) e l’avvocato Massimo Passaro (socio Capo – barman Aibes ). All’incontro erano presenti anche il maresciallo della locale stazione dei Carabinieri Francesco Ucciardello e i rappresentanti del forum giovani. Non è mancata la testimonianza di chi giorno dopo giorno si confronta con tragedie e sofferenze, come la psicologa e consulente tecnico in ambito giuridico Rosa Bruno. E di chi cerca di strappare giovani (ma anche tanti adulti) e le loro famiglie dalla schiavitù della droga, come nel caso della responsabile terapeutica de “La Casa sulla Roccia” Pina Pedicini. A seguire, c’è stata la testimonianza diretta del programma terapeutico de “La Casa sulla Roccia”. Raffaele, ha raccontato ai presenti la sua storia: le “crisi”, le difficoltà, il recupero e la rinascita. Una testimonianza toccante, forte. Le conclusioni sono state affidate al Sostituto Procuratore della Repubblica di Avellino Maria Luisa Buono, che ha esortato i ragazzi dicendo: “Noi siamo venuti qui, oggi, per lanciare una sfida alla vita, perché l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti è una negazione alla vita. Voi dovete sfruttare la vostra intelligenza per scegliere di vivere, studiare, affermarvi”. L’organizzatore della tavola rotonda che è anche vice presidente del consiglio d’istituto Antonio Di Giovanni, assicura: “Vogliamo sensibilizzare i giovani su queste tematiche importanti. Il prossimo convegno affronterà altre due emergenze della nostra società: la dipendenza da gioco e il doping nello sport”.