Può l’Irpinia dimenticarsi delle storie di camorra che l’hanno devastata nel corso degli ultimi trenta anni? E’ questa la domanda cui cercheranno di dare risposta e far partire una serie riflessione sull’argomento del fenomeno criminale in provincia di Avellino le varie personalità che interverranno lunedì pomeriggio ( ore 17.00 ) alla presentazione del libro di Giovanni Sperandeo, “La Faida” (Mephite editore), un testo che partendo da Quindici, ripercorre i fatti camorristici locali intrecciandoli a quelli del capoluogo.
Interverranno:
– Angelo Di Popolo, procuratore capo della procura della Repubblica di Avellino
– Antonio Gagliardi, già procuratore capo della procura della Repubblica di Avellino
– Marco Cillo, coordinatore Sos Impresa Avellino e componente direttivo regionale dell’ass. Libera
– Generoso Picone, caporedattore de “Il Mattino”, responsabile redazione di Avellino e l’autore
La “Faida” è la storia della sanguinaria guerra tra i clan Cava e Graziano di Quindici (Avellino) che, in ventiquattro anni, ha visto consumare sessanta agguati di matrice camorristica e ventiquattro omicidi. Il libro parte dalla guerra per il territorio delle due cosche, tutt’ora ancora operative, descrivendo però anche il contesto camorristico della provincia di Avellino sin dagli anni Ottanta.
Il volume, formato da 13 capitoli, vede gli interventi di tre magistrati anticamorra: Maria Antonietta Troncone, Rosario Cantelmo e Francesco Soviero.
L’autore ha scritto l’opera dopo che per dieci anni ha seguito le vicende camorristiche provinciali per “Il Mattino”.
Giovanni Sperandeo, giornalista professionista, si è laureato in Giurisprudenza per poi specializzarsi in giornalismo all’università di Salerno sotto la guida del compianto Biagio Agnes. Attualmente collabora con “Il Mattino” e “Radio 2 Rai”.
Il libro è stato insignito della menzione speciale al Premio Siani 2012