Cicciano: Spirito, Albertini, Martiniello, Spera, Palumbo, Silvestro, Kamara (37’ s.t. Marano L.), Marano A. (27’ s.t. Marigliano), Apicella, Di Meo, Dell’Anno (32’ s.t. Barbati).
A disp.: Gaglione, De Riggi, Mingione, Barbarino.
Allenatore: Galluccio.
Atripalda: Afeltra, Tancredi (40’ s.t. Stompanato), Galluccio (22’ s.t. D’Acierno), De Falco, D’Urso, Scognamiglio, Formato, Ambrosino (5’ s.t. Tullino), Noviello, Modesto, Barletta.
A disp.: Imparato, Coscia, Colella, Baratta.
Allenatore: Amato.
Arbitro: Mattia Pascarella della sezione di Nocera Inferiore
Marcatori: 19’ p.t. Kamara (C), 22’ p.t. De Falco (A), 24’ p.t. Di Meo (C), 15’ s.t. Apicella (C).
Ammoniti: Palumbo, Spera (C); Afeltra (A).
Note: presenti sugli spalti oltre 300 spettatori.
Cronaca
Sembra non conoscere fine il periodo no dell’Atripalda, che neanche nello scontro salvezza con il Cicciano riesce ad arrestare l’emorragia di sconfitte. Al “Magnotti” i biancorossi allenati da Galluccio si affermano con il risultato di 3-1, plasmato nell’arco di 5’ nel primo tempo e ipotecato nella ripresa in scioltezza. Il compito di strappare un risultato utile per l’Atripalda risultava difficile già alla vigilia alla luce dei numerosi indisponibili. Amato è costretto ancora una volta a schierare una formazione rimaneggiata complici le assenze di uomini importanti come Nappi, Russomanno, Di Luccio e capitan Tirri. Ne risente anche il modulo, modificato in un 4-4-2 con l’inedito tandem offensivo Noviello-Modesto. Atteggiamento speculare da parte dei padroni di casa, che propongono per la prima volta dal 1’ in avanti Apicella e Kamara. In difesa Mingione resta a riposo: al suo posto Palumbo. La gara è soporifera per più di un quarto d’ora e non si segnalano pericoli per i due portieri. La svolta, però, arriva alla soglia dei 20’ di gioco. Al 19’Kamara decide di fare tutto da solo sfruttando la scarsa opposizione della difesa biancoverde e presentandosi a tu per tu con Afeltra battuto in uscita con la punta del piede destro. Per l’ivoriano prima gioia in maglia biancorossa e festa grande con compagni e tifosi. L’Atripalda non ci sta e raddrizza il risultato alla prima occasione. Palla al centro e lancio dalle retrovie sul quale D’Urso subisce fallo ai 20 metri. La botta da fermo di Tancredi viene murata ma l’arbitro fa ripetere. Al secondo tentativo la parabola di De Falco è mortifera per Spirito che guarda il pallone insaccarsi alla sua destra. Il pareggio sa di beffa per la formazione di Galluccio, che tuttavia trova la forza per riportarsi di nuovo in vantaggio. Non passano neanche 2’, infatti, che Dell’Anno si insinua tra le maglie della difesa sabatina, batte a rete, Afeltra salva ma sulla respinta il più lesto di tutti è Di Meo, il quale deposita comodamente in rete per il nuovo vantaggio. L’Atripalda è stordita e non riesce riorganizzarsi. Il Cicciano controlla il gioco ma non porta pericoli degni di nota alla porta biancoverde. Galluccio chiede ai suoi di chiudere la partita e allora Apicella lo accontenta al quarto d’ora della ripresa con un pallonetto dalla trequarti che beffa Afeltra fuori dai pali a coronamento di un’azione tutta in velocità. La prodezza del centravanti salernitano fa esplodere il “Magnotti”. Per gli uomini di Amato c’è poco da fare se non cercare di rientrare in partita, ma i tentativi sono velleitari e neanche l’ingresso di D’Acierno dà una scossa al reparto avanzato. Il peso specifico delle assenze in tutti i ruoli si avverte e allora il Cicciano non ha problemi a condurre in porto un risultato di importanza capitale in ottica salvezza. L’Atripalda non vede la luce in fondo al tunnel: ora è crisi profonda.