Salute: «Sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica non è come comprare una borsa nuova»

Decidere di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica non è come decidere di comprare una borsa nuova. Optare per il “ritocchino” per migliorare il proprio aspetto è una scelta che deve essere ponderata con calma e con il consulto di un medico esperto. Di certo non può essere un acquisto impulsivo, che si fa solo perché esiste un’offerta speciale “in saldo”.
Il monito arriva dall’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) che, seguendo l’esempio dei colleghi inglesi della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons (Baaps), mette in guardia i pazienti verso le offerte speciali super scontate da cogliere al volo. «Chi decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica estetica deve farlo con calma e giudizio, dopo aver scelto uno specialista a cui affidarsi e dopo averne verificato le qualifiche – afferma Mario Pelle Ceravolo, vicepresidente di Aicpe -. Si tratta sempre di un’operazione chirurgica, delicata e importante, sia in termini di tecnica sia di risultati, che comporta necessariamente dei rischi. Inoltre apporta dei cambiamenti definitivi nel corpo con i quali si dovrà convivere per il resto della vita. È bene ponderare con attenzione questa scelta».
Attenzione quindi alla chirurgia plastica in offerta speciale, proposta anche su internet da gruppi commerciali che sfruttano l’impulso all’acquisto dei lettori, attraverso forti sconti per un periodo limitato di tempo: un meccanismo che induce l’acquirente a credere che si tratti di un affare così buono da non poter lasciarselo scappare. Ma se questa pratica può funzionare per una borsa o una cena, le cose cambiano quando la posta in gioco è un trattamento medico: «Allo stesso modo bisogna diffidare di carte fedeltà, offerte “compri uno prendi due” e promozioni a tempo – afferma Pelle Ceravolo -. Bisogna riflettere bene prima di intraprendere un’operazione al naso o al seno. È ovvio che la spesa rappresenta un fattore importante e un risparmio può rappresentare un incentivo nella decisione, ma esistono tante altre riflessioni e valutazioni da fare prima di procedere ai fatti in una scelta così importante, in cui in gioco c’è la propria salute».
Anche i chirurghi plastici inglesi della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons si sono recentemente scagliati contro gruppi d’acquisto e campagne marketing troppo agguerrite, arrivando addirittura a stilare una lista di quanto e come può essere pubblicizzato. «In Italia non siamo ai livelli della Gran Bretagna, dove la pubblicità è più aggressiva e le minorenni sono uno dei target preferenziali della chirurgia plastica – aggiunge il vicepresidente di Aicpe -. Tuttavia anche da noi sono presenti, soprattutto sulla “magica rete”, molti messaggi di offerta speciale. È importante che i pazienti sappiano che ci sono costi che non si possono eliminare. Ad esempio nell’intervento più eseguito, quello di mastoplastica additiva, il costo è determinato dalla spesa per le protesi, clinica, anestesia, preparazione pre-operatoria e decorso post operatorio. A queste spese, ogni chirurgo ne può aggiungere altri per migliorare la qualità del risultato (anestetici particolari, protesi di prova, eccetera), oltre al proprio compenso. Sotto una certa cifra, è impossibile offrire un servizio di qualità. Anche supponendo che il chirurgo rinunci al proprio onorario per farsi pubblicità, per risparmiare potrebbe usare protesi di qualità discutibile, operare in un ambiente che non rispetta tutti gli standard o risparmiare sull’anestesia. Insomma, a farne le spese è la sicurezza, che è un dovere in ogni terapia chirurgica».
Per tutelarsi, ogni paziente dovrebbe controllare che il chirurgo scelto sia un professionista serio, che abbia il titolo di specializzazione in chirurgia plastica, che sia iscritto a un’associazione di categoria (Aicpe o Sicpre) e che operi in strutture adeguate. Un professionista valido e competente deve dedicare tutto il tempo necessario a illustrare le caratteristiche di un intervento in maniera realistica e non superficiale, spiegandone i vantaggi e le possibili complicanze, esponendo a ogni paziente un consenso informato che sia chiaro e comprensibile in tutti i suoi punti.
AICPE: L’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica, la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata con l’obiettivo di dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Pur essendo una novità per il nostro Paese, non lo è affatto in molte altre nazioni europee e non, dove esistono da tempo associazioni che raccolgono tutti coloro che si interessano di chirurgia estetica. Ad Aicpe al momento hanno aderito oltre un centinaio di chirurghi in tutta Italia, tra cui si annoverano professionisti di fama e docenti universitari. Caratteristiche dell’associazione sono avere come associati solo professionisti, specialisti in chirurgia plastica, che hanno come attività principale la chirurgia a fine estetico e la rigida adesione a un codice etico e di comportamento da seguire non solo quando si indossa il camice, ma in tutti i momenti della vita. Scopo di Aicpe è tutelare pazienti e chirurghi plastici in diversi modi: disciplinando l’attività professionale sia per l’attività sanitaria sia per le norme etiche di comportamento; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica; elaborando linee guida condivise. Tra gli obiettivi c’è anche l’istituzione di un albo professionale nazionale della categoria.