Chiedendo di Sebastiano Zerbo tra chi conosce il Motociclismo via Mediaset, purtroppo non si trovano molte risposte. Facendo, però, il suo nome tra piloti, addetti ai lavori e frequentatori del circus, si capisce che si tratta di un personaggio noto e piuttosto originale per la sua complessa storia sportiva, e per le caratteristiche di umiltà e spontaneità che lo contraddistinguono.
Nato a Catania il 24 aprile del 1971 in una famiglia con la passione per le due ruote, già da bambino lo si vedeva scorazzare sui minicross e sulle vespe 50cc per le strade di un quartiere popolare, non distante dal mitico porto Ulisse del capoluogo etneo.
Agonisticamente molto temuto dai suoi avversari, in oltre 25 anni di carriera tra pista e salita, Sebastiano Zerbo ha vinto con moto di ogni cilindrata, sia GP che derivate di serie, soprattutto in campo nazionale dove ha spesso battuto i molti piloti incontrati per la sua strada, avversari che poi si sono imposti nei più importanti campionati del mondo.
Molti rimangono esterrefatti di fronte al palmares sportivo di questo coriaceo e stiloso pilota catanese che, nei fatti è detentore di ben 582 vittorie, 61 titoli ed oltre 1200 podi totali.
Numeri impressionanti che lo fregiano così di un primato eccellente, quello di pilota che più di ogni altro al mondo nella storia della “velocità” ha vinto gare e titoli in competizioni motociclistiche ufficialmente riconosciute! Certo non si tratta di titoli mondiali, e nemmeno oserei paragonarlo ad Agostini, Nieto o Hailwood.
Va dato, però, onore al merito di questo grande talento per gli innumerevoli successi perché a 41 anni riesce ancora a vincere contro avversari di spessore, e perché non si ottengono per caso un tale numero di conquiste nella patria del motociclismo.
Performance rilevanti se si considera che proviene dal meridione, quindi spesso in carenza di sponsor ed inizialmente senza conoscenza dei maggiori circuiti nazionali; ottenuti in un periodo d’oro del Motociclismo tricolore che tra gli anni ’80 e ’90, ha goduto di grande qualità e quantità di talenti che hanno poi vinto anche a livello internazionale.
Non bisogna dimenticare che il nostro valoroso centauro vanta anche due titoli europei nel Challenge 250 con Aprilia, alcune convocazioni (mai finalizzate causa sponsor) nel mondiale MotoGP 125, nel mondiale SBK Endurance e nell’AMA Superbike, ma soprattutto alcune partecipazioni da “wild card” nei Campionati mondiali TT-F1 e Superbike quando era ancora giovanissimo.
Recentemente ha debuttato nel mondiale Supersport con una Yamaha privata, nello sfortunato evento di Misano in cui prima della rovinosa caduta sull’olio che gli ha procurato un serio infortunio, si trovava clamorosamente al settimo posto in qualifica d’avanti a campioni del calibro di Kenan Sofuoglu, Stephane Chambon, Kevin Curtain e tanti altri, ad ulteriore conferma del suo grande valore agonistico.
Attualmente Sebastiano milita sia nel trofeo nazionale Honda, che lo vede impegnato sia con la CBR 600RR dell’Iron Team, che con la Hornet del DB Racing, sia nell’italiano Supertwins, dove è protagonista con il Team SBK Mugello in sella ad una bellissima Bimota.
Il marchio italiano che attraverso la Perfect Motors di San Paolo (BRA), lo supporta anche nel competitivo Campionato Superbike brasiliano, in cui oltre ad Alex Barros su BMW, ha incontrato in gara anche l’argentino del mondiale SBK Leandro Mercado su Kawasaki e la giovane promessa brasiliana del mondiale Moto2 Eric Granado su Honda. Dopo aver provato ad illustrarvi il “personaggio”, lasciamo quindi spazio a ciò che è scaturito dall’amichevole intervista che il vulcanico centauro etneo ci ha recentemente concesso nella sua amata Catania, dove per la gente è semplicemente “Nuccio Zerbo”: