Grottolella (Avellino) – Il vicepresidente della giunta regionale della Campania con delega al Turismo e ai Beni Culturali, Giuseppe De Mita, ha preso parte questa mattina, presso il castello Caracciolo di Grottolella (Av), all’incontro di presentazione della settima edizione de “Il Pasto della Salamandra”, festival di musica e teatro che si svolgerà presso il centro storico di Grottolella dal 30 agosto al I settembre prossimi. “Negli anni scorsi – ha dichiarato il vicepresidente De Mita – vivevamo una condizione nella quale eravamo drogati di futuro. In maniera diffusa c’era un atteggiamento liquidatorio nei confronti del passato. Oggi, invece, si tenta con sempre maggiore forza di recuperare il fattore della memoria. Alla base di questa tendenza la consapevolezza del cambiamento progressivo dei fattori produttivo che hanno finora consentito la crescita del nostro territorio. L’Irpinia è fin qui cresciuta grazie all’industria e al pubblico impiego, una condizione oggi non più sostenibile Dentro un ragionamento che coinvolge la dimensione umana, la realizzazione di sé e l’idea stessa di comunità, oggi abbiamo la necessità di ripensare i fattori produttivi, quelli cioè che determinano ricchezza all’interno della comunità. Uno di questi può senz’altro essere legato al recupero dei luoghi, del paesaggio, delle tradizioni, delle tipicità E questo perché banalmente si tratta di elementi non delocalizzabili. Negli ultimi cinquant’anni, invece, ci siamo mossi per mimesi, i modelli procedevano per repliche. C’era la fabbrica e bisognava, quindi, imitare quel che accadeva altrove. Oggi, al contrario, dentro una dimensione economica che premia l’immateriale, il valore aggiunto è dato dalla distintività. Possiamo così scoprire il recupero di una dimensione di ricchezza fuori dalla logica asfittica dello sviluppo lineare, valorizzando nuovamente l’idea di comunità, rompendo così canoni stereotipati” E’ sulla base di questa analisi di contesto che il vicepresidente De Mita ha tratteggiato il progetto di sviluppo turistico in via di definizione per l’Irpinia. “E’ necessario – ha continuato il vicepresidente De Mita – un radicale cambio di mentalità.. Il turismo è fatto innanzitutto di qualità dei servizi. Bisogna costruire un immaginario, che può essere quello della tipicità, che deve coincidere con la qualità della cose che si muovono sul territorio. Dobbiamo innescare il meccanismo che ci consenta di recuperare identità e di attrarre persone offrendo servizi dentro la logica del ciclo produttivo e di sistema. E’ quello che stiamo facendo in Irpinia, puntando proprio su questa strategia, individuando un numero selezionato di Comuni dove prevedere gli interventi, ma finanziando soprattutto lo start up di esperimenti di autoimpresa e di micro-impresa”. A questo riferimento il vicepresidente De Mita si è soffermato sul bando relativo all’obiettivo operativo 1.9, e quindi alla valorizzazione dei beni culturali, di prossima pubblicazione. “Diversamente dal passato – ha dichiarato – chiediamo un piano di gestione per poter essere ammessi a finanziamento, un piano di gestione che contenga, oltre alle attività che si intendono svolgere, anche i livelli occupazionali che verranno attivati, pena la revoca del finanziamento. E’ così che bisogna intendere il sostegno pubblico perché l’interesse pubblico più rilevante è quello economico” “Come rappresentanti istituzionali e delle amministrazioni – ha così concluso De Mita – possiamo creare delle opportunità, soprattutto per i giovani. Ma c’è bisogno di interpreti sul territorio. Percorsi come quelli di Grottolella ci interessa accompagnarli ma ci interessa anche capire quali modalità sono necessarie per essere di sostegno ai giovani, perché possano realizzarsi dal punto di vista personale, e quindi anche professionale ed economico”.