A dieci anni dalla sua morte rivive a Lioni il ricordo dell’artista Angelo Garofalo nella tre giorni d’arte inaugurata il 12 agosto con una mostra omaggio al ” pittore dell’Irpinia” che immortalava nei suoi quadri i paesaggi e i volti della sua terra e le ferite visibili ad occhio nudo del terremoto del 1980. L’esposizione , aperta fino al 22 agosto, è stata allestita in Piazza Annunziata e accoglie , insieme alle tele di Garofalo, anche le opere della Biennale dei bambini eseguite a piu’ mani con affermati artisti locali. Molto suggestiva ieri sera la terza serata della manifestazione con la ceramica raku in piazza a cura di Augusto Ambrosone e Giuseppe Amoroso De Respinis reduci da un’altra coinvolgente dimostrazione in quel di Carife. Un evento davvero singolare che ha fatto conoscere a tanti questa spettacolare tecnica nata in Giappone nel XVI° secolo e legata fin dalla sua nascita alla cerimonia del tè fino alla sua diffusione in occidente dove ha subito profonde trasformazioni. Il termine giapponese raku significa letteralmente piacevole, gioia di vivere. La sua particolarità sta nel fatto che i pezzi sono estratti dal forno ancora incandescenti e acquisiscono spettacolari effetti particolari come riflessi metallici e soprattutto il caratteristico effetto “craquelè” . Molto apprezzata anche l’esibizione della giovane Sara Carusone in arte Sasyca protagonista dal vivo di una performance di Body Action Painting accompagnata al basso da Lino Cappabianca. Due le opere realizzate dall’artista, davanti a un pubblico attento e coinvolto, interamente col proprio corpo che diventa manifestazione dell’io in un tutt’uno con la tela.
Generoso Vella