Riceviamo e pubblichiamo – Quanta ingiustizia e pressappochismo, regnano al Comune di Avellino, dove si parla tanto solo per accontentare la forma, ma alla fine decidono in pochi e sempre per tutelare singoli privilegi dei loro solidali amici. Al Comune di Avellino capita anche di avere la fortuna di diventare dirigente senza superare un concorso pubblico, questi pochi personaggi già fortunati e raccomandati saranno protagonisti del prossimo romanzo “un aiuto ti cambia la vita”. Ad alzare la voce non è uno a caso, ma è l’Avvocato Orazio Sorece, Presidente della Commissione Bilancio, Patrimonio e Finanze del Comune di Avellino, il quale non ci sta e dichiara battaglia prima in Commissione e poi in Consiglio Comunale, sostenendo che la nomina dei probabili quattro vice Dirigenti, oltre a destare più di una perplessità da un punto di vista giuridico, sia completamente sbagliata nel merito. Questa indegna proposta può rappresentare un pericoloso effetto demotivante sugli altri dipendenti perché si farà passare il principio del favoritismo, clientelismo a sostegno di una ripugnante catena d’omertà, che oramai da tempo ne fa da padrone al Comune di Avellino. Poi è talmente palese la volontà di forzare la promozione di qualche amico funzionario a dirigente di seconda fascia, anche perchè ai sensi e per gli effetti dell’art. 2103 c.c. in caso di assegnazione a mansioni superiori (a quelle previste dal contratto di assunzione si intende), il lavoratore ha immediatamente diritto al superiore trattamento economico, corrispondente alle mansioni effettivamente svolte. Inoltre, l’assegnazione a mansioni superiori diviene definitiva (ossia si acquisisce il diritto alla cd promozione automatica) in caso di adibizione a mansioni superiori per un periodo di 3 mesi o meno secondo quanto stabilito dai contratti collettivi (tranne nell’ipotesi di sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto). Oramai ciò che resta di questa amministrazione, dilaniata dalle guerre intestine, vuole prima dell’imminente fine del mandato consiliare, provvedere alla promozione sul campo di quattro vice dirigenti e altrettanti funzionari con maggior costi e gratifiche economiche, evitando regolari concorsi con mobilità per la selezione dei dirigenti, eludendo così efficienti strumenti di controllo e paventando considerevoli risparmi, ma senza mai quantificarli realmente. Nonostante che oggi l’Ente di Piazza del Popolo, registra una spesa annua di 15 milioni di euro (trenta miliardi di vecchie lire) per costi del solo personale, per ben 450 dipendenti, dove, ns malgrado, si registrano le percentuali più alte di assenze per malattie, e dove piovono gratifiche di decine di migliaia di Euro all’anno per alcuni Dirigenti e Funzionari fortunati. Basti pensare che il Comune di Avellino, si consente il lusso di avere a disposizione ben tre addetti stampa, con singolari e ingiustificati costi. Mentre l’Assessore D’Avanzo insieme al Dirigente Marotta si vantano della tanto proclamata rivoluzione di settembre, all’insegna del risparmio, con la suddivisione in quattro macroaree: una Tecnica, con competenza sui lavori pubblici, riqualificazione urbana e urbanistica; quella Giuridica, che collaborerà con il Consiglio Comunale e la Giunta; Affari Generali, dalla quale dipenderanno Mobilità, Annona e Vigili Urbani, e infine quella del Patrimonio, con competenze relativi ai beni dell’ente, personale e finanze. Quante contraddizioni in questa incomparabile e inefficiente gestione amministrativa del Comune di Avellino, infatti è di comune conoscenza che la Polizia Municipale è un organo di polizia locale e giudiziaria, è quindi come tale non può essere retta da un Dirigente Amministrativo, come sta succedendo già oggi e come si sta cercando di architettare per il prosieguo, con il conferimento dell’incarico di Comandante p.t. dei Vigili Urbani, al Segretario Comunale Dott. Carlo Tedeschi, e perciò proprio in virtù di questo bisogna immediatamente indire un bando di concorso per la selezione del Comandante dei Vigili Urbani o si procede alla nomina di Comandante del Ten.Col Cesare Rubicondo, regolare vincitore di concorso. Anche perchè con ripetute decisioni il Consiglio di Stato ha affermato che il Corpo di Polizia Municipale costituisce un’entità organizzativa unitaria ed autonoma, che non può essere assorbita in altri uffici comunali; il suo Comandante è posto al vertice di tale struttura, ne assume la direzione e ne risponde direttamente nei confronti del Sindaco; tra questi ed il Comandante non può interporsi alcuna figura dirigenziale di raccordo, perché ciò avrebbe l’effetto di pregiudicare la posizione sovraordinata del Capo del Corpo di Polizia Municipale. Quindi manifestazione di una grave irregolarità dell’azione amministrativa. Intanto colossali fandonie e fantasiose trovate tendono ad ingannare il popolo avellinese, oramai costretto a supportare tanti anni di cattiva gestione, di sperpero di denaro pubblico e malcostume gestionale fatto di previlegi, inefficienze e di interessi di poteri forti. Occorre, ripristinare il principio della legalità e della giustizia sociale che sono oggi più che mai chiamati ad arginare i tanto gravi quanto inqualificabili provvedimenti amministrativi e di assicurare trasparenza e rigore nell’azione amministrativa. Infine conclude il Vice Segretario Nazionale di Noi Riformatori, l’Avv. Orazio Sorece, rivolgendo un sentito complimento a quanti dell’opposizione oggi hanno scelto una linea d’azione diversa, quella del totale disinteresse, chi sa per quale motivo???.