Giovedì 19 luglio: le Terre di Aglianico ospiti della Biblioteca Nazionale di Napoli

NAPOLI – “Il vino è piacere, il vino è cultura: come prodotto agricolo, parla della tradizione più vera del territorio campano, quella che va ben oltre il folklore, generando prodotti di qualità che ancor più si qualificano”. Ha esordito così Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, in apertura dell’Anteprima di presentazione di “Terre di Aglianico – Montemarano Wine Experience –, che nella Sala Rari della Biblioteca ha offerto alla Stampa e agli ospiti presenti un assaggio della tre giorni che dal 31 agosto al 2 settembre vedrà gli imprenditori di Montemarano in prima linea per la promozione del proprio territorio. “Educare alla conoscenza del territorio e promuoverne la cultura, anche attraverso la cultura del vino prodotto che ha ormai raggiunto livelli di qualità tali da aprirsi al mercato internazionale”– ha continuato Giancaspro. “Siamo nella sala degli incunaboli, i primi libri stampati, e fra queste preziose edizioni c’è, ad esempio, il De Re Rustica di Columella o l’Appendix Virgiliana, che parlano della vita dei campi. Seguiamo dunque il solco della tradizione che da sempre ha visto l’agricoltura presente nella letteratura”. Il Sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, ha evidenziato come le colline di Montemarano siano benedette da una condizione pedo-climatica, che garantisce un’esposizione ottimale dei vigneti, producendo un Aglianico che è l’eccellenza enologica su cui punta il paese. “Al vino si affianca la gastronomia del territorio, varia e ricca negli ingredienti e nelle preparazioni, e un’offerta culturale, dal particolarissimo e prezioso Museo del Parati Sacri al Museo Etnomusicale che narra la storia e la tradizione della Tarantella Montemaranese, uniti all’ospitalità delle genti locali fanno di Montemarano”, si è espresso Palmieri invitando a partecipare all’evento che chiuderà l’estate preannunciando la vendemmia.
Concetta Corso, Presidente della Proloco Pro Montemarano, ha evidenziato come l’evento, nato per volontà dell’imprenditoria locale, raccolga l’eredità dell’ormai storica (30 edizioni) Sagra del Vino, innovandola con un progetto ambizioso e lungimirante. “I giovani produttori e imprenditori di Montemarano cambiano direzione, aprendosi alla realtà metropolitana e condividendo la miniera di risorse enogastronomiche, culturali ed antropologiche che sono la vera ricchezza locale. Collaborazione, cooperazione e confronto: la strada che si traccia oggi è quella giusta, destinata a condurre alla meta”.
Le Cantine e gli Imprenditori di Montemarano hanno affidato la presentazione del progetto “Terre di Aglianico” a Giuseppe Ottaiano, A.D. di SEMA, Comunicare il Territorio, che da anni percorre l’Irpinia nell’intento di documentarne e comunicarne le bellezze. “ L’Irpinia entra dai piedi – ha affermato Ottaiano – occorre percorrerla per capirla. E occorre anche amarla ha proseguito tant’è che questo progetto nasce proprio dall’amore e dall’attenzione per la propria terra. Terre di Aglianico è un progetto complesso, che guarda lontano. La pubblicazione di un sito web (www.terrediaglianico.it) e questa anteprima sono il primo step di un percorso che mira a valorizzare, far conoscere e promuovere un territorio che di storie da raccontare ne ha tante, senza bisogno d’inventare nulla. Il secondo step prevede l’incontro fra gli Aglianici dell’Irpinia, del Taburno e del Vulture, che dal 31 agosto al 2 settembre sarà il filo rosso lungo il quale si snoderanno le Piazze del Gusto, con la ricca offerta della cucina del territorio, gli stand espositivi, dove saranno presenti tutte le eccellenze agroalimentari dell’Irpinia, le visite guidate ai Musei , le passeggiate naturalistiche, i momenti musicali, la cui punta sarà un Concerto nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, che vedrà l’esibizione del pianista di fama internazionale Alexander Gashi, interprete di brani classici ed accompagnatore di splendide voci del panorama del bel canto”. Luciano Pignataro, giornalista del Mattino, plaudendo alle iniziative delle Cantine montemaranesi che – ha detto – “hanno compreso che occorre darsi da fare “, ha rimarcato come in un ventennio la viticoltura campana ha fatto passi da gigante, specializzandosi e assumendo un’identità che originariamente non le era riconosciuta. “La promozione vitivinicola si deve muovere in due direzioni fondamentali: il tempo e lo spazio. Il tempo, inteso come capacità di custodire la memoria di quanto si è fatto e che rimane nell’Aglianico, vino eterno, nel senso che il tempo lo arricchisce e lo migliora. Lo spazio, perché l’identificazione di un prodotto, come nel caso dell’Aglianico, con un territorio, è fondamentale. Il vino di Montemarano è Montemarano, la sua storia e la sua cultura. Importante condividere le iniziative, mettendo in campo sinergie significative”. In chiusura Carmela Maietta, giornalista del Mattino, ha evidenziato l’aspetto turistico del progetto “Terre di Aglianico”. “La verde Irpinia – ha detto – riserva sorprese inaspettate. E’ un’autentica esplosione di sapori, lungo percorsi che conducono a scoprire e ad ammirare bellezze naturalistiche, storiche, artistiche. Lungo il percorso dei siti d’incastellamento irpini si snodano i sentieri della fede, che hanno visto Santi come Guglielmo da Vercelli fondare monasteri come quello di Montevergine o del Goleto, e i fiumi accompagnare il cammino di grandi irpini come Francesco De Sanctis nel suo viaggio ne i luoghi delle origini. L’Irpinia – ha concluso Maietta – ha un potenziale turistico da esplorare e promuovere, magari lentamente, proprio come per il vino cosiddetto “da meditazione”.
Ospite della dimora dei Borbone, l’Anteprima si è conclusa con una visita ad alcune sezioni della Biblioteca (meravigliosi i manoscritti) guidata da Mariolina Rascaglia e Gabriella Manzi, e con una ricca degustazione di Aglianico e Taurasi di Montemarano che accompagnavano i piatti della cucina borbonica descritti dal settecentesco  Vincenzo Corrado, preparati secondo le ricette del Cuoco Galante da La Via delle Taverne, insolito e raffinato ristorante di Atripalda.