GIOI – “Quando ho appreso dalle parole del dottore Carmine Accetta, componente della Commissione che ha redatto il Piano di Emergenza, che il gruppo di esperti ha fatto solo uso delle Guide Michelin per mettere in atto i tagli a livello sanitario sul territorio allora mi è venuto da sorridere. Quello che ha detto Accetta, che vuole mettere il bavaglio a me che sono stato eletto dai cittadini e che solo a loro devo rispondere, è una conferma di ciò che vado asserendo da diverso tempo: il Piano è stato redatto su carta senza tener conto dei luoghi e del territorio dove si opera nella realtà. O forse si è tenuto conto dei luoghi dove sono in attività ottimi ristoranti, rispetto al Cilento, dove, purtroppo, questa prerogativa manca”. E’ l’affondo del primo cittadino di Gioi Andrea Salati che così risponde al dottore Accetta che in questi giorni cerca di salvare un Piano, nato male, che procura solo altri disagi alle popolazioni dell’entroterra già duramente provate dal quotidiano. “Una cosa è il chilometraggio – precisa Salati – e i minuti sulla carta, altra cosa è la percorrenza delle distanze in termini pratici dovendo usufruire di strade e percorsi precari per il fondo, tortuosi, a volte con smottamenti e frane, il che rende le distanze e i tempi di percorrenza più allungati”. Nel frattempo il Comune di Gioi ha provveduto ha inviare la delibera, approvata nel corso del consiglio monotematico dello scorso 15 giugno dai primi cittadini interessati alla sopravvivenza del Saut: al Commissario Straordinario Maurizio Bortoletti; alla responsabile della Commissione che ha redatto il Piano di Emergenza Giovanna Esposito; ai consiglieri regionali che dovranno validare il testo del Piano; al presidente della Provincia; al Prefetto di Salerno; al presidente della Conferenza dei Sindaci; al direttore del Distretto Sanitario numero 70 di Vallo della Lucania; al presidente dell’Unione dei Comuni “Valle dell’Alento”; al presidente della Comunità Montana “Gelbison e Cervati”; al presidente del Comitato dei sindaci del Distretto sanitario numero 70. “ Il Saut di Gioi – prosegue Salati – fu scelto per la sua posizione strategica rispetto al Cilento collinare e va tenuto così com’è per la sua importanza territoriale. Ben venga – aggiunge – l’istituzione di un’altra postazione nella Valle dell’Alento, ma senza ridimensionare in peius il Saut di Gioi già esistente e ben operante. Bisogna finirla con la logica dei numeri perché il risparmio economico sarebbe minimo e ci sarebbe solo un aggravamento in danno alla salute delle popolazioni amministrate”. Quindi il primo cittadino gioiese rivolge di nuovo l’invito alla dottoressa Esposito a visitare le terre del Cilento interno: “Avevo rivolto a voce l’invito alla dottoressa Esposito di verificare de visu che toglieva e che aggiungeva con il suo Piano nei territori a sud di Salerno. Finora non si è mossa dal capoluogo, lasciando parlare un suo collaboratore che più esterna e più non giustifica le scelte compiute. Rinnovo – conclude Salati – di nuovo l’invito alla dottoressa Esposito perché la stiamo aspettando per farle conoscere da vicino la realtà che è altra cosa rispetto a quanto è riportato sulle Guide Michelin”.