VALLO DELLA LUCANIA – “Tutte le gare della 31° giornata non disputate domenica scorsa per la morte di Morosini verranno recuperate domenica 22 aprile, mentre mercoledì 25 aprile si giocherà un turno infrasettimanale con le gare in programma per la 32° giornata. In questo modo si mantiene la sequenza originale delle ultime quattro partite di campionato”. E’ questa la decisione che è stata adottata dalla Lega Nazionale Dilettanti e che quindi porterà la Gelbison a disputare domenica tra le mura amiche l’incontro contro il Nissa. I calciatori vallesi che torneranno ad allenarsi domani però non possono non pensare a quanto capitato allo sfortunato calciatore del Livorno morto a soli 25 anni e che ha scosso il mondo del calcio portando a sospendere per un domenica tutti i campionati. “E’ una sosta che non avrei mai voluto fare io come tutti gli sportivi. – esordisce in merito il capitano della Gelbison Francesco Sica – La morte di Morosini lascia il mondo dello sport e non solo senza parole. In questo momento di profondo dolore sono contento però per la solidarietà che c’è stata in questi giorni: sospensione di tutti i campionati italiani, minuto di silenzio fatto in altre nazioni e speranza in un mondo migliore grazie alla bontà di quelle poche persone a cui ancora è rimasto un senso di altruismo come Antonio Di Natale che ha preso, insieme ad altri, in affidamento la sfortunata sorella di Morosini”. Se il capitano è scosso da quando successo lo stesso sentimento prova l’attaccante Elio Siano che dice: “Penso che certe cose non dovrebbero mai accadere, ma anche queste purtroppo fanno parte della vita. Oggi tutto il mondo del calcio e dello sport in generale piange un grande uomo e un bravissimo calciatore. Speriamo solo che sia il frutto del destino e non della scarsa accuratezza dei controlli”. Infatti quello della sicurezza è un punto che gli stessi atleti tendono a sottolineare: “La morte di Morosini è stata come un fulmine a ciel sereno. – aggiunge il centrocampista Francesco Santonicola – L’aspetto negativo è sicuramente il dolore per la morte di un ragazzo come noi; ragazzo sfortunato fin dall’infanzia con la sua storia drammatica. Il destino è stato infame con lui. Però c’è da sottolineare anche un aspetto positivo perché questa tragica storia deve far capire le situazioni a cui può andare incontro un calciatore. C’è bisogno di più assistenza, più collaborazione e cercare di avere a disposizione apparecchiature che riescano a superare queste improvvise situazioni difficili”.