VALLO DELLA LUCANIA – Cinque giornate di squalifica a carico del capitano della Gelbison Francesco Sica. Nonostante la sconfitta contro il Sant’Antonio Abate, con due rigori netti non concessi dall’arbitro a favore dei vallesi, arriva anche la beffa. Il giudice sportivo ha motivato la pesante squalifica nei confronti del capitano rossoblù in questo modo “…per aver protestato nei confronti dell’arbitro urtandolo con il petto e rivolgendogli espressioni minacciose e gravemente offensive”. Una tegola che è caduta sulla testa del capitano che di sicuro non si aspettava un trattamento del genere: “Ammetto di aver sbagliato e mi scuso pubblicamente. – dice Sica – Non è da me avere questo tipo di reazioni con i direttori di gara. A differenza di quanto scritto nelle motivazioni ho solo chiesto delle spiegazioni con toni un po’ alterati, ma l’arbitro è stato troppo fiscale cacciando il rosso diretto. Ancora oggi posso affermare con certezza che a miei danni il rigore era a dir poco netto; ero lanciato da solo a rete, non vedo perché dovevo simulare quando in quella occasione stavo per concludere a tu per tu col portiere”. Insomma una decisione che fa il paio con l’altra assenza sicura che la Gelbison dovrà scontare nella gara di domenica prossima contro l’Adrano, quella del centrocampista Luca Pecora che già diffidato ha beccato un’ammonizione e quindi il giudice sportivo lo ha fermato per una giornata. Sulla prossima gara un pensiero capitan Sica l’ha voluto concedere: “La prossima partita ci vede impegnati contro un avversario che ha fatto tutto il campionato nella parte alta della classifica e quindi per essere lì ci dovrà pur essere un motivo. Dal nostro punto di vista – conclude Sica – nulla cambia perché ho sempre pensato che la Gelbison è una squadra che deve soffrire e lottare fino alla fine per raggiungere la salvezza. Noi non ci tireremo indietro di certo, ma combatteremo come abbiamo sempre fatto fino a raggiungere la salvezza”.