ATRIPALDA – Archiviata l’era Montanile, nel giro di poche ore il Città di Atripalda si è assicurato il sì del suo successore. La scelta della dirigenza biancoverde è ricaduta su Carmine Amato, che approda in riva al Sabato dopo aver fatto parte dello staff di Nanu Galderisi al Foggia e al Benevento come preparatore dei portieri. Per lui anche un’esperienza come vice di Angelo Alessio sulla panchina dell’Imolese. Il passato di Amato, però, è legato soprattutto all’Avellino, con cui ha disputato diverse stagioni sia da portiere che da allenatore dei portieri. Il tecnico di Marigliano ha militato tra le fila dei lupi in Serie A senza, però, collezionare presenze, e nella serie cadetta, disputata anche con le maglie di Barletta, Licata, Acireale, Fidelis Andria, Cosenza e Palermo per un totale di 187 presenze. Sarà lui a traghettare la squadra fino a fine stagione con l’obiettivo di raggiungere la tanto agognata salvezza. Il neo tecnico sabatino ha diretto il suo primo allenamento alla vigilia della delicata sfida casalinga con il Massa Lubrense. Amato ha fatto svolgere ai suoi una rifinitura di poco più di un’ora e mezza, durante la quale ha potuto impartire ai suoi soltanto qualche indicazione tattica e apportare alcuni accorgimenti sulle situazioni di palla inattiva. Neanche il tempo di calarsi nella nuova realtà che già deve affrontare una partita fondamentale per il prosieguo della stagione. Nonostante tutto, il trainer partenopeo prova ad indicare ai suoi la strada da seguire nel match contro i costieri: “La squadra dovrà tirare fuori l’orgoglio. Essendo arrivato a poche ore dalla partita non posso pretendere di darle già un’impronta. Ciò che mi aspetto è grande concentrazione e cattiveria agonistica, componenti che dovranno accompagnarci in tutte le partite da qui alla fine. Sicuramente il gruppo vorrà reagire dopo l’avvicendamento in panchina. Fondamentale sarà l’approccio mentale alla gara”. Questo nell’immediato. In prospettiva, invece, Carmine Amato dimostra di avere le idee chiare in chiave tattica: “Per il momento sarei propenso a non apportare significativi stravolgimenti. Inventare nuove soluzioni non avrebbe senso. Pertanto il 4-4-2 sarà il modulo su cui lavorerò inizialmente. Tuttavia, col tempo cercherò di applicare le mie idee, ossia un 4-2-3-1 particolarmente offensivo, compatibilmente con le caratteristiche degli uomini”. La ricetta di Amato per la salvezza è semplice: “Dobbiamo lavorare sul campo giorno dopo giorno, curando i particolari e cercando di migliorare sempre. Ho avuto modo di constatare la disponibilità della squadra in questo senso. Con questo spirito andremo lontano”. Il ritorno in Irpinia ha un sapore particolare per chi ha difeso ed ha allenato a difendere i pali dell’Avellino: “Ormai posso considerarmi irpino d’adozione. Torno con piacere ed entusiasmo in una terra che mi ha dato tanto sotto il profilo umano e calcistico”.