Venerdì 13 maggio 2011 il Teatro dell’Osso porta in scena “Il fulmine nella terra. Irpinia 1980” al Teatro “Sala della comunità” di Vò di Brendola, a Vicenza, in una serata organizzata dalla Protezione Civile di Montecchio Maggiore. I tantissimi giovani del Nord che nel 1980 lasciarono le loro case per accorrere in aiuto della popolazione irpina non hanno mai dimenticato quell’esperienza, né gli irpini hanno dimenticato loro. Nel corso delle recenti celebrazioni del trentennale molti di loro sono tornati in Irpinia invitati dalle amministrazioni del cratere, come hanno fatto alcuni rappresentanti della Protezione civile di Montecchio Maggiore che sono tornati a Teora, dove pretarono il loro aiuto in quei drammatici giorni dell’80. Da quest’incontro dello scorso novembre è nato l’evento di venerdì 11 maggio, quando il Teatro dell’Osso rappresenterà nel teatro di Vò di Brendola “Il Fulmine nella terra”, lo spettacolo scritto da Mirko di Martino e interpretato da Orazio Cerino, già rappresentato con molto successo in Irpinia, in Basilicata e a Napoli. Nel corso della serata, alla quale parteciperanno rappresentanti dei tanti gruppi di volontariato attivi nel Veneto, verranno proiettati anche alcuni video di Teora e dell’Irpinia girati da Antonio Di Martino nel 1978 che il sindaco di Teora, Salvatore Di Domenico, ha inviato a Montecchio Maggiore, città con la quale il comune dell’Alta Irpinia mantiene forti legami di amicizia. “Nel 1980 la Protezione Civile non esisteva”, dice Mirko Di Martino. “Che oggi sia proprio la Protezione Civile di un comune del Veneto a invitare il nostro spettacolo a casa loro è una cosa che ci fa molto piacere. Significa che i legami nati trent’anni fa sono rimasti vivi, che il tessuto di solidarietà creato in una situazione disperata ha retto al passaggio del tempo nonostante tutto quello che è successo, nonostante oggi gli scontri tra Nord e Sud siano sempre più accessi e le differenze sempre più profonde. Che il nostro spettacolo possa servire a unire due mondi così lontani è, per noi, una grande soddisfazione”. “Il Fulmine nella terra” è un’accurata ricostruzione dei giorni del sisma condotta su articoli, documenti e testimonianze dell’epoca, ma è anche un racconto di alcune delle tante storie della gente dei comuni colpiti. Ma lo spettacolo, patrocinato dal Festival internazionale di Giffoni Valle Piana, è anche una ricostruzione ironica e a tratti nostalgica dell’Italia del 1980, con le partite in differita e Canale5 che non esisteva, con la musica di Diana Ross e Enzo Malepasso, con la medaglia d’oro di Pietro Mennea e con Benigni al Festival di Sanremo. “Siamo curiosi di sapere che tipo di risposta avremo da parte di un pubblico che non condivide la nostra storia, il nostro dialetto, la nostra conoscenza dei lughi e delle persone citate nello spettacolo” dice Melissa Di Genova, direttore organizzativo del Teatro dell’Osso. “Il testo parla degli Irpini, ma non si rivolge solo agli irpini. E’ uno spettacolo che si interroga su cos’era l’Italia trent’anni fa e cos’è oggi, se qualcosa è davvero cambiato o non lo è affatto. Ed è anche una riflessione su come ci vedeva l’Italia ricca, l’Italia del Nord, e su come, in trent’anni, abbiamo cercato in tutti i modi di assomigliarle, nel bene e nel male.”