L’Operetta italiana, un genere a sé – incontro di approfondimento, venerdì 1° novembre, ore 18

Il Trianon Viviani ospita un mini festival di tre operette, messe in scena
dalla compagnia di Elena D’Angelo: “Scugnizza” e, poi, nella seconda parte
della ‎stagione, “Cin Ci La”, nel centenario della sua composizione, e “La
Vedova allegra”.

In apertura di questa rassegna un incontro con varî esperti del repertorio,
presentato dall’attore Christian Adorno Bard, approfondirà la specificità
dell’Operetta italiana.

Il direttore d’orchestra e compositore Vito Lo Re illustrerà le
caratteristiche e le peculiarità di questo repertorio, ricordando anche i
tanti compositori famosi che vi si sono dedicati, tra cui Ruggero
Leoncavallo e Giacomo Puccini.

Dopo aver ripercorso il momento di massimo splendore, il declino e la nuova
fase dell’operetta italiana, Lo Re analizzerà il ruolo di Carlo Lombardo dei
baroni di San Chirico, musicista, paroliere, editore e impresario,
considerato il vero padre di questo repertorio, e di Pasquale Mario Costa,
uno dei compositori più dotati della sua generazione.

All’incontro parteciperanno Elena D’Angelo, Graciela Dorbessan, Marco
Giorgetti, Mariella Guarnera, Daniel Hirschel, Elisabetta Melchiorri,
Gennaro Miranda, Giampiero Pacifico e Marco Prosperini.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Scugnizza – operetta in tre atti, sabato 2 (ore 21) e domenica 3 novembre
(ore 18)

“Scugnizza” è considerata l’operetta italiana per eccellenza.

Fu composta nel 1922 da Mario Pasquale Costa, l’autore della musica di Era
de maggio e di tante canzoni di successo su versi di Salvatore Di Giacomo
(come Catari’ e Serenata napulitana), Ferdinando Russo (Scètate) e Roberto
Bracco (Napulitanata). L’operetta fu scritta in sole due settimane, per
tamponare i debiti accumulati dal musicista al casinò di Montecarlo, su
libretto del committente Carlo Lombardo dei baroni di San Chirico,
impresario napoletano che di lì a poco sarebbe diventato anche editore
musicale.

Ambientata a Napoli, l’operetta racconta la vita spensierata di due
scugnizzi, Totò e Salomè, che con la loro fitta schiera di amici portano una
ventata di felicità nella vita di Toby Gutter, ricco vedovo americano, che
alla fine decide di sposare Salomè e portarla Oltreoceano.

Tra i brani più famosi “Napoletana” e “Salomè, una rondine non fa
primavera”.

La regia di Elena D’Angelo, che interpreta anche il ruolo della scugnizza
Salomè, riprende anche la canzone Era de maggio, come aveva fatto l’autore,
con un altro testo, nelle edizioni successive al debutto al teatro Alfieri
di Torino nel dicembre 1922.

La distribuzione della compagnia di D’Angelo vede in scena Matteo Mazzoli
(Chic), Paolo Cauteruccio (Totò), Merita Di Leo (Gaby Gutter), Gianni
Versino (Toby Gutter), Maresa Pagura (zia Grazia), Carlo Randazzo
(Gennarino) e Paola Scapolan (turista).

Dirige l’orchestra Marcella Tessarin. Le coreografie sono curate da Martina
Ronca. L’allestimento e i costumi sono di Grandi spettacoli.