Giovedì 18 aprile gli Opus Avantra saranno ospiti della Lezione del Professor Lello Savonardo Venezia e Napoli: Contaminazioni tra suoni e culture di due Golfi che si affacciano sullo stesso Mare. L’evento, organizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II di Napoli, si svolgerà alle 10,30 presso l’Aula SGT1 del Campus di San Giovanni a Teduccio (Corso Nicolangelo Protopisani, 70) e vedrà salire in cattedra, a fianco del Professor Savonardo, i musicisti fondatori Donella Del Monaco, Alfredo Tisocco e Renato Marengo, cofondatore e produttore storico nonché ideatore del Napule’s Power, assieme al musicista Tony Esposito.
Il gruppo – nato come movimento artistico prima ancora che come progetto musicale – presenterà per l’occasione un prestigioso cofanetto OA48 Opus Avantra Box Collection, l’opera omnia della vasta produzione artistica di questo gruppo in uscita per Artis Records, Ed. Cramps Music srl.
Dopo il saluto e la sua introduzione il prof. Savonardo darà la parola a Renato Marengo – co-fondatore storico del gruppo e tutt’ora direttore artistico dell’ultimo album degli Opus Loucos – e poi ai due fondatori e musicisti: Alfredo Tisocco (composizione, pianoforte e tastiere) e Donella Del Monaco (autrice e cantante).
Sarà presente Tony Esposito, artista che ha aderito sin dall’inizio al progetto, nato 50 anni fa, e che suggella l’incontro musicale e la commistione tra generi diversi, classica, contemporanea, etnica, jazz, rock, pop, elettronica ed alea, che è la cifra creativa di questa storica formazione musicale, antesignana del Progressive italiano ed internazionale. Ad illustrare il progetto editoriale del box collection Alan Bedin, presente nel doppio ruolo di art-designer dell’opera e nuovo componente della band con avanguardistici contributi vocali e performer di strumenti indiani.
OA48 è, insomma, un’opera mastodontica, la summa del lungo viaggio di questo progetto artistico, un box cartonato che raccoglie: 5 vinili 12’ colorati con la nuova formula Artis Color Full Collector accompagnati ognuno dal proprio cd rimasterizzato, 1 cd audio dei live raccolti dal 1974 al 1995, 2 ristampe in formato originale a 7’ 45 giri di Allemanda e Il Pavone, 1 dvd del live in Tokyo del 2008, 1 poster da collezione a tre ante del Manifesto Opus Avantra (reso pubblico e stampato per la prima volta in formato originale 30 x 90 cm), una stampa fotografica firmata dai 2 musicisti fondatori Donella Del Monaco ed Alfredo Tisocco, una spilla celebrativa e il booklet di 44 pagine (formato vinile) con la storia del gruppo raccontata dai musicisti coinvolti nei vari dischi, impreziosito da foto e documenti ritrovati dai vari archivi, meticolosamente commentati dai fondatori e dal primo produttore Renato Marengo.
Prezioso in questo lavoro il contributo del cantante musicista e art – designer Alan Bedin nella cura della confezione dei supporti, dei gadget e del libro, direzione che è stata fortemente voluta dal nucleo storico degli Opus Avantra: Donella Del Monaco, voce protagonista del gruppo, Alfredo Tisocco, pianista, compositore e produttore, e Renato Marengo, fondatore e divulgatore del movimento culturale, curatore artistico e medium culturale, esattamente come 50 anni fa.
Tutti e tre coinvolti peraltro nella recente uscita di Loucos – Nel Luogo Magico ultimo LP del gruppo, nel quale, peraltro, seppur solo come voce i tre sono riusciti a coinvolgere anche l’altro storico fondatore, purtroppo scomparso: Giorgio Bisotto, il filosofo del gruppo. Quest’ultimo titolo oltre a essere custodito nel box sarà presentato singolarmente in una veste diversificata, da collezione in vinile (solamente 300 copie nel mondo).
Per inquadrare l’ieri e l’oggi di questo grande progetto artistico vale la pena citare l’attualissimo Manifesto scritto dai findatori del gruppo in quel “vicinissimo” 1973: ”Il nostro insieme musicale nasce da una esigenza di superamento dello stato di impasse in cui si trova il mondo musicale oggi. Possiamo infatti constatare che il mondo musicale, oggi è suddiviso in vari settori fra loro incomunicabili, strettamente legati alle stratificazioni socio culturali. Tale pluralismo tende a riprodursi, provocando situazioni sempre più mistificanti in quanto evitano di risolvere la frustrante condizione attuale di atomizzazione dell’individuo. (…) Senza negare la validità di certa musica contemporanea (ma anzi recependola) né i tentativi di alcuni gruppi pop, (ma anche senza nessun complesso verso le esperienze del passato) la nostra intenzione si rivolge essenzialmente al recupero di quel rapporto fondamentale e imprescindibile fra arte e popolo”.
Profondo, oggi come allora, l’obiettivo di poter cambiare il mondo grazie alla musica che, molto oltre l’essere piacere e bellezza, sa entrare nelle fibre della memoria e divenire un elemento identitario di una persona o di una generazione o di un popolo. Oggi questo anelito al cambiamento è scritto proprio fra le righe dell’omaggio alla Laguna di Venezia dove trapela un monito che vuole ricordare la fragilità dell’ecosistema che si sta manifestando su tutto il pianeta.
Ora l’intera Umanità non ha più tempo, deve agire responsabilmente per rispettare la Natura con l’uso dell’Energia verde rigenerabile, a difesa dell’Aria che respiriamo, dell’Acqua che beviamo, della Terra che ci nutre con i suoi frutti e del Fuoco che ci dà l’Energia per la Vita.