Duplice intervento oggi per il responsabile del comparto sicurezza e vice segretario nazionale del “PARTITO PENSIONATI E LAVORATORI PER L’ITALIA”, Gennaro Sannino che racconta una esperienza personale alla quale ha anche dato un titolo: “UN PAZIENTE SPAZIENTITO”. Si sofferma sul suo caso e si interroga sulla scelta di sopprimere i posti di Polizia negli ospedali.
“Era una giornata di sabato con sole ma, c’era un vento freddo, la mia gamba sinistra era gonfia e rossa e mio figlio mi accompagna all’Ospedale del Mare ove appena arrivati alle ore 10.30 e, atteso le persone in fila, raggiunto lo sportello, l’infermiera si prende i miei dati e mi manda a fare il tampone che risulta negativo al covid19, dopo sono dovuto ritornare allo sportello sempre aspettando la fila di altri pazienti e finalmente mi fanno entrare in una saletta posta dietro agli infermieri dello sportello e qui l’infermiera di prima mi controlla la pressione arteriosa e l’ossigeno, la prima alterata e la seconda buona riprende i dati e mi dice che devo attende fuori perché devono chiamare il medico cardiovascolare. Esco nell’atrio del nosocomio e i posti a sedere erano tutti occupati dai familiari dei pazienti al pronto soccorso in attesa di essere visitati, pertanto, rimasi in piedi fino alle 14.00. solo dopo questo orario riuscii a trovare una sedia vuota per potermi sedere nel frattempo attendevo sempre la chiamata per la visita. Torniamo un attimo indietro al mio arrivo, l’infermiere che mi controllò se avessi il covid19, incominciò a dire “ SE LEI E’ VENUTO A FARSI VISITARE LEI PAGHERA’ LA SOMMA DI EURO 25,00 PERCHE’ NON E’ UN CODICE VERDE MA BIANCO QUINDI IO LA STO’ INFORMANDO POI, FACCIA LEI” naturalmente le risposi personalmente non ho problemi di soldi quindi l’importante era risolvere il mio problema. Alle 14.30 ritorno allo sportello per chiedere quando avrei potuto fare la visita, l’infermiere mi dice che deve essere chiamato il medico cardiovascolare e, quindi devo attendere, scrivendo il mio cognome in una lista che il medico doveva visitare. Ogni ora io o mio figlio chiedevamo quando fosse possibile la presenza del medico ed era sempre la stessa risposta “ DEVE ARRIVARE IL MEDICO ” finalmente alle 18.00 nel richiedere questa famosa visita, l’infermiere mi dice: “PERCHE’ LEI NON E’ STATO CHIAMATO? EPPURE AVEVO DETTO AL MEDICO CHE LEI ERA IL PRIMO DELLA LISTA, COMUNQUE ENTRI. LA PORTO IN REPARTO”. Giunti nel reparto l’infermiere bloccò il medico che stava andando in sala operatoria e, dopo avergli spiegato la mia infermità questi, finalmente mi visitò dicendo che non era un problema cardiovascolare e, quindi, doveva visitarmi il medico al pronto soccorso. Finalmente solo dopo sceso al pronto soccorso il medico mi dimise ed in quella occasione potei vedere quanti pazienti erano in attesa di essere visitati o in attesa di essere ricoverati, mi sembrò di vedere un accampamento da campo in zona di guerra o dopo una calamità naturale, vi erano pazienti uno addosso all’altro molti vicini tra loro due stanze stracolme. Uscii dall’ospedale alle 18.10, la visita durò il tempo di salire sul lettino e scendere. Mi assumo la responsabilità di quello che ho scritto perché è capitato direttamente a me. Per fortuna sono una persona calma e che rispetta i lavoratori, ma non tutti possono pazientare, specialmente un familiare che vedere soffrire il proprio caro che si lamenta e che nessuno lo cura. I primi ad essere presi di mira sono gli infermieri in prima fila che non hanno colpa o quasi come nel mio caso. Chi dobbiamo ringraziare se tutto questo e’ a discapito dei pazienti e degli operatori sanitari che si ritrovano con un bacino di utenza degli ospedali chiusi dislocati sul territorio partenopeo e sulla provincia napoletana. Per far sì che nascesse l’ospedale del Mare il responsabile della sanità della Regione Campania (De Luca Vincenzo) ha inteso chiudere i nosocomi Ascalesi, Incurabili, San Gennaro, Annunziata e Loreto Mare e, questo sarebbe il risultato di tanti soldi spesi della pubblica amministrazione? La finalizzazione dell’ospedale del Mare è quella di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera regionale e della città di Napoli ma, probabilmente, le intenzioni erano buone ma, la realtà a mio avviso sarebbe ben diversa per il bacino di utenza che assorbe. Un mio pensiero personale lo rivolgo anche al perché vennero soppressi i posti di Polizia all’interno dei nosocomi? Il personale della Polizia di Stato presente all’interno dell’ospedale è un deterrente e quindi potrebbe eliminare le tante aggressioni nei confronti degli operatori sanitari”.