Il Circolo culturale “Francesco Solimena” e il Centro di Ricerca “Basilio Orga” hanno organizzato il Seminario di Storia dell’arte: “Enrique Casanova pittore della corte portoghese” che si è svolto sabato 28 ottobre 2023 alle ore 17.00, presso l’aula presbiterale del Palazzo Vescovile di Avellino, sito in Piazza Libertà al civico 19.
Il seminario ha avuto un buon successo di pubblico.
Al critico d’arte e studioso Professor Stefano Orga, è stata affidata la relazione, che ha trattato il tema “L’acquarellista Enrique Casanova”: <<Nato a Saragozza in Spagna, in vita ebbe grande fortuna in Portogallo. Ottenne un buon successo alla corte del paese lusitanco, tanto che ancora oggi, in alcuni musei portoghesi e al Museo di Pontevedra in Spagna le sue opere sono ammirate.
La famiglia reale portoghese Sassonia-Coburgo-Gotha Braganza apprezzava molto le sue opere tanto da commissionarne varie per il Palazzo Reale di Ajuda a Lisbona e per l’antico Palazzo da Vila a Sintra.
Fu anche nominato maestro di pittura della casa reale dal 1885. Enrique Casanova fu un talentuoso pittore che ebbe prestigiose committenze.
Si formò come pittore presso lo studio litografico della sua famiglia a Saragozza, successivamente ebbe una preparazione accademica presso la celebre Real Accademia di Belle Arti di “San Fernando” a Madrid in Spagna, dove fu discepolo di Carlos de Haes (1826-1898).
A venti anni abbondonò la Spagna per trasferirsi e stabilirsi in Portogallo.
Egli fu attratto verso la pittura di soggetto storico e ben presto si dedicò al paesaggio, anche con studi dal vero. Infatti, nel 1880 iniziò a dipingere lungo le coste dal Fiume Tago in Portogallo.
Era una persona molto sensibile e soprattutto di buona cultura tanto che diventò il direttore del periodico di arte e di archeologia “A Arte Portuguesa” dal 1895.
Enrique Casanova fu un personaggio particolarmente dotato di un acuto spirito critico.
Si dilettò anche nella realizzazione di vignette umoristiche per vari giornali di Lisbona.
Scrisse in spagnolo una commedia in quattro atti: “La Reina de Los Apaches”, che fu pubblicata nel 1912. Dipinse con la tecnica dell’olio su tela e su tavola interessanti ritratti, che mostravano la sua grande abilità nel esprimere il carattere psicologico del soggetto illustrato. Questa fu la sua occupazione principale, oltre all’attività di docente.
Con la tecnica dell’olio dipinse anche paesaggi e scorci suggestivi delle città portoghesi.
Come acquarellista realizzò lavori di grande bellezza e di particolare interesse, basti ricordare le opere raffiguranti le vedute di Oporto, di Cascais e di Lisbona, oltre agli scorci urbani della capitale lusitana, ritraendo i monumenti principali e gli angoli più suggestivi ed insoliti.
Sempre con la medesima tecnica dipinse paesaggi agresti e boschivi del Portogallo.
Fra i soggetti che trattò si segnalano i costumi tipici portoghesi, sia maschili che femminili, che eseguì solitamente con la tecnica dell’acquarello.
Questi lavori ebbero un certo interesse fra i turisti ed i collezionisti.[…]
Con la tecnica dell’acquarello dipinse anche scene di genere, che raffiguravano interni di case nobiliari ed alto borghesi.
Nelle raffigurazioni di nature morte riuscì a mostrare le differenti specie botaniche con grande abilità e perizia, anche con la difficile tecnica dell’acquarello.
Realizzò opere d’arte sacra di venerazione privata mostrando un talento particolare nella dimensione spirituale.
Fra queste si ricordano le raffigurazioni di Cristo e quelle di alcuni santi venerati in Portogallo.
Progettò bozzetti per decorazioni di soffitti di vari palazzi nobiliari ed alto borghesi.
Durante la crociera con la famiglia reale portoghese del 1903 dipinse ad acquarello alcuni ricordi di viaggio, soprattutto vedute dal mare delle città visitate.
Nel 1904 viaggiò nelle colonie africane del Portogallo, realizzando particolari dipinti ad acquarello di carattere orientalista, oltre che di carattere scientifico con minuziose descrizioni naturalistiche della flora, della fauna e delle popolazioni locali.
Adoperò anche la procedura artistica della litografia dipinta e ritoccata a mano, che aveva appreso in giovinezza presso la bottega paterna.
Utilizzò pure le tecniche del guazzo e della tempera ad acqua.
Fu molto bravo nella scultura, adoperando la tecnica bronzea a cera persa, con la quale realizzò magnifici volti di Cristo.
Scolpì anche piccole statue in marmo raffiguranti la fauna africana, che riprese dai suoi acquarelli.
L’obiettivo dell’arte di Enrique Casanova era di rappresentare la dimensione poetica, quasi sentimentale, molto apprezzata dalla nobiltà e dalla borghesia portoghese.
Certamente è stato fra i maggiori acquarellisti della Penisola Iberica dell’Ottocento.
Con questa difficile tecnica il pittore riuscì a lasciare un segno indelebile nell’arte lusitana.
In questa maniera si inserì tra i protagonisti della pittura portoghese e spagnola del Diciannovesimo secolo.
Il successo di Enrique Casanova si deve alla delicata esecuzione, al particolare colorismo della sua pittura, nonché all’equilibrio delle sue composizioni.
Egli fu un pittore accademico, la sua arte era essenzialmente classica nelle proporzioni e nelle linee, in parte anche nei soggetti, che trattò con maestria.
Certamente il suo lavoro è stato fondamentale per lo sviluppo dell’arte portoghese, ebbe infatti una positiva influenza su numerosi artisti a lui contemporanei, anche perché era docente di pittura all’acquarello presso la Real Accademia di Belle Arti di Lisbona.
Egli persuase amici e discepoli a dedicarsi principalmente alla pittura verista, che aveva appreso dal suo maestro Carlos de Haes (1826-1898) quando studiava all’accademia di Madrid.
Come artista si dedicò principalmente a temi “pacifici” nella realizzazione di paesaggi caratteristici della Penisola Iberica e nelle raffigurazioni di popolane con i loro tipici costumi.>>
Il Seminario di Storia dell’Arte è stato coordinato dal giornalista Dott.Francesco Iannaccone.
Hanno salutato: Sac. Don Gerardo Capaldo (Pax Christi e presidente del Circolo culturale “F. Solimena”), Prof. Angelo Cutolo (In Arte Libertas e cultore di storia locale), Dott. Antonio Carpentieri (cultore di storia locale), Dott. Ottaviano De Biase (storico), Dott.ssa Giovanna Nicodemi(conservatrice di Beni Culturali). In occasione del Seminario di Storia dell’Arte è stata presentata ed esposta l’opera di Enrique Casanova (1850-1913): Venditrice di pesce del 1890. L’evento culturale è stato promosso dal Circolo culturale “Francesco Solimena” e dal Centro di Ricerca “Basilio Orga” con la collaborazione di In Arte Libertas, e dell’Associazione Culturale Orga ACO.
Uno speciale ringraziamento va formulato alla famiglia che gentilmente ci ha pestato l’opera di Enrique Casanova (1850-1913) e alla Diocesi di Avellino per la gentile ospitalità.