‘Freedom’ di Luciano Scateni in mostra a Prosperity

L’esposizione sarà visitabile a Napoli dal 21 al 29 ottobre.

Sabato 21 ottobre, ore 18:00, presso lo spazio espositivo e di incontri Prosperity – Associazione di promozione sociale, nata contro lo sfruttamento del lavoro minorile in Oriente, sita a Napoli, in via Santa Lucia, 110, si terrà il vernissage della mostra ‘Freedom’ di Luciano Scateni.

Interventi di Serena Cirillo e Antonio Cirardi.

Proiezione dei lavori di Luciano Scateni.

Intervento musicale, voce e chitarra dell’attrice – cantante Enza Di Blasio.

Ai presenti un omaggio dell’artista su cartoncino Bristol.

L’esposizione sarà visitabile fino al 29 ottobre, su prenotazione. Per appuntamento: 388/8043133

 

Brochure Prosperity

Dalla parte dei bambini – di Luciano Scateni:

“I volti non hanno nulla dell’età del gioco, della scuola, dello sport, del divertimento. Gli occhi tristi sembrano grandi oltre il normale, perché gli occhi non dimagriscono come le guance, la fronte, i corpi sono asciutti, disidratati, fragili, consumati dalla fatica, usurati, anoressici. Sono i sopravvissuti all’ecatombe di bambini che non diventeranno mai ragazze e ragazzi, giovani, donne e uomini. Nel mondo delle crudeltà disumane muore un bambino ogni quattro secondi, di denutrizione e malattie. Certo ne siamo consapevoli, reporter che lavorano nel sociale, per il sociale, pubblicano le immagini di bambini schiavi che scavano nei rifiuti, spaccano pietre, lavorano per giorni interi in luoghi di estremo disagio ambientale, dove neppure uomini fatti resisterebbero a lungo. Schiavi appunto. Non è totale l’indifferenza per questo pianeta della sofferenza, dell’umanità indifesa. C’è chi opera per la tutela dei diritti negati all’infanzia e lo fa in rete con altri, con chi traduce l’indignazione in operatività. Ambizione di ogni artista è di dare visibilità alla propria creatività e la cerca in luoghi espositivi di prestigioso, dove la visibilità si avvale di promozioni efficaci. Una modello alternativo, di artisti alternativi, è esporre i propri lavori in spazi ‘altri’. Per esempio nei locali di Prosperity, che ospita mostre con l’obiettivo non disgiunto di promuovere l’attività dell’associazione nata per sinergie parallele, anzi, complementari di sostegno ai diritti dei bambini, perché come dovere degli adulti, per non restare a guardare, contro lo sfruttamento del lavoro minorile, specialmente nei paesi produttori di manufatti tessili, settore a cui sono interessati gli ideatori di Prosperity,  che importano  tappeti da Iran, Pakistan, Afghanistan e hanno accertato che la lavorazione è affidata anche a minori sfruttati, quota del tragico numero di bambini costretti a lavorare in condizione di schiavitù: 14 milioni, in Italia ventimila. Nelson Mandela: “Lavorando insieme per il bene dei bambini possiamo fare la differenza nel mondo”.

 

Santa Lucia – di Luciano Scateni:

“San Gennaro in stato di riposo dopo il recente replay del miracolo di settembre sembra l’allenatore celeste che opera i cambi: fuori sé stesso, amatissimo patrono di Napoli, dentro Santa Lucia, che da meno non è: ha competenza sull’omonima area urbana, che lambisce il mare e s’affaccia sul Borgo Marinari, concluso dal mitico Castel dell’Ovo. L’appuntamento è con Luigi Magliocco e segreta è la speranza di appagare l’idea di una mostra ‘anticonformista’, in un luogo non ecumenico, non galleria – galleria. Ci s’infila in un cortile dopo aver letto ‘Palazzo Mirra’ all’esterno dell’imponente edificio, al numero 110 della via nota dedicata alla santa. Ci si introduce nella sontuosa boutique di preziosi “Tappeti Magliocco” e si cerca una risposta esauriente “Tappeti, quale affinità elettiva con la pittura?”

Il nesso c’è: colori e forme creative dei tappeti e in disinvolta analogia, segni e forme della pittura. È il luogo dove, riposti i tappeti in apposito luogo conservativo, le sale, una dentro l’altra accolgono dipinti di artisti in qualche modo alternativi, attratti dall’idea di contribuire con la loro presenza a far vivere l’Associazione di Promozione Sociale APS, nata così: chiedevano a Magliocco dove si fanno, come si fanno i tappeti. Lui lo ha accertato e ne ha riportato una dolorosa ferita. Quelle meraviglie di tappeti, nei Paesi orientali consumano le mani, la schiena di bambini sfruttati, con una terribile forma di schiavitù che ricorda altre vittime, i bambini africani costretti a fatiche immani, privati della fanciullezza. L’APS nasce per tutelare i diritti dei minori, per promuovere metodi di produzione alternativi, perché bambini sfruttati siano salvati dalla povertà intellettuale, sociale, economica. L’associazione promuove incontri su questo tema, ma è anche luogo di musica, di formazione, di eventi e ha ben scolpita nel suo DNA la tragedia denunciata dall’UNICEF nel mondo sarebbero 14 milioni i bambini costretti a lavorare in condizioni di schiavitù disumane. Ecco, esporre il proprio lavoro di artisti in un luogo eticamente ‘nobile’, può modificare sostanzialmente il senso di sottoporre ad altri la pittura, quasi azzera il narcisismo della ricerca di consensi, si accredita per aver condiviso l’impegno di chi combatte per la vita ‘normale’ dell’infanzia, soddisfa la scelta di una mostra non fine a sé stessa. Una mostra qui. Buona idea. A ottobre”.