Il presidente Stefano Lombardi (Aci Avellino): “Tra le cause principali la velocità, la guida distratta ed il mancato rispetto della segnaletica”.
Le statistiche provinciali – elaborate da ACI e Istat – mostrano un ritorno dell’incidentalità stradale ai livelli pre-pandemia del 2019.
Sono stati 105 gli incidenti registrati ad Avellino città nel 2022. Mentre i feriti sono stati 136 feriti Nel 2021, invece, sono stati 100 gli incidenti, 128 i feriti e un morto. Ad Avellino e provincia si sono invece verificati 466 collisioni che hanno causato 13 morti e 689 feriti (402 collisioni, 12 morti e 598 feriti le statistiche relative al 2021).
In provincia di Avellino la fascia di età maggiormente coinvolta dagli incidenti (conducenti – passeggeri e pedoni) e quella compresa tra i 30 ed i 54 anni (271 incidenti) seguita, a ruota, dalla fascia compresa tra i 18 ed i 29 anni (182 incidenti). “Tra le cause principali degli incidenti stradali al primo posto c’è sempre la guida distratta anche per l’utilizzo del cellulare, la velocità ed il mancato rispetto della segnaletica stradale”, afferma Stefano Lombardi, presidente di Automobile Club Avellino.
“Dopo aver analizzato questi dati – prosegue il presidente Lombardi – ognuno si renderà conto che, contrariamente ai dati ACI ISTAT che avevano registrato sia pur un piccolo calo (riguardante morti, feriti e numero di incidenti) nel corso di tutti gli anni precedenti al 2021, nel corso del 2022 vi è stato, invece, un notevole incremento (circa il 10%). È evidente, perciò, che siamo ancora ben lontani dagli obiettivi previsti ed auspicati di drastica riduzione dell’incidentalità e, pertanto, bisogna ancor più far leva sulla prevenzione e innalzamento dei livelli di sicurezza. Oltre ai devastanti drammi umani, questa situazione comporta enormi costi sociali ed economici per la collettività. Ritengo che occorra una maggiore formazione e informazione, più consapevolezza da parte di tutti gli utenti della strada, migliore gestione della circolazione e più controlli; in particolare, nella nostra Provincia registriamo, purtroppo, un preoccupante incremento percentuale sia delle collisioni (+16%) che dei feriti (+15%). Dobbiamo noi tutti, nell’ambito delle proprie specifiche capacità e competenze, lavorare per ridurre le cause dell’incidentalità iniziando dall’educare i più giovani ad un corretto uso della strada ed al rispetto delle regole. È evidente ribadire che occorre realizzare più corsi di educazione stradale e più campagne di sicurezza stradale soprattutto nelle scuole. L’Automobile Club Avellino è sempre stato disponibile a realizzare, in collaborazione con le scuole ed ogni qual volta i rispettivi Dirigenti ne abbiano fatto richiesta, a realizzare tali corsi. Ne è dimostrazione il fatto che il prossimo 15 novembre l’Ente organizzerà, presso l’Istituto V. De Caprariis di Atripalda, un incontro con gli alunni intitolato ‘La sicurezza del veicolo e la strada”, conclude il presidente Lombardi. Nel 2022, sulle strade italiane, si sono registrati 165.889 incidenti con lesioni a persone (151.875 nel 2021, +9,2%; 172.183 nel 2019, -3,7%), che hanno causato 3.159 decessi (2.875 nel 2021, +9,9%; 3.173 nel 2019, -0,4%) e 223.475 feriti (204.728 nel 2021, +9,2%; 241.384 nel 2019, -7,4%). In media, rispettivamente, 454 incidenti, 8,7 morti e 612 feriti ogni giorno. Anche la Regione Campania nel 2022 ha registrato un peggioramento dei dati di incidentalità. Infatti si sono verificati 9.821 incidenti stradali (9.014 nel 2021) che hanno provocato 14.002 feriti e 228 morti (rispettivamente 12.833 feriti e 214 morti nell’anno precedente). A livello nazionale nella provincia di Roma è stato registrato il più alto numero di pedoni morti (56), seguita da Milano (24), Napoli (23) e Torino (18). Nella provincia di Padova il più alto numero di ciclisti deceduti (10), seguono Udine (9) e Milano, Venezia e Ravenna (8). In Italia dei 16 morti su monopattino (in 2.929 incidenti +77,8 per cento rispetto al 2021), 4 sono concentrati nella provincia di Milano, 3 nella provincia di Roma e 2 nella provincia di Torino. Insieme, totalizzano il 56% dei morti a livello nazionale.