Caserta si fa portavoce della campagna sociale avviata su scala nazionale dall’Associazione Vivavoce, impegnata nel diffondere una corretta cultura della voce per supportare chi soffre di disturbi legati al linguaggio. La campagna “Voice Help Campania” è attiva contro il fenomeno del voice shaming, ovvero discriminazioni e atti di bullismo verso chi soffre di disturbi del linguaggio, della voce o della comunicazione, sollevando un tema sensibile a molte persone, tante volte minorenni, che quasi sempre viene sottovalutato o addirittura ridicolizzato.
Per sensibilizzare sul tema l’Associazione ha attivato un numero WhatsApp, Voice Help Campania, che permetterà a chi soffre di problemi legati alla voce o a chi subisce episodi di voice shaming o ne è testimone di segnalare il proprio o altrui disagio, ricevendo un supporto psicologico gratuito da un’equipe medica specializzata. La scelta di proporre un servizio di primo intervento in forma scritta aiuta ad abbattere la barriera vocale che spesso blocca le persone con tali disturbi. Tutte le informazioni su contatti e orari della chat Voice Help sono disponibili sul sito dell’associazione in una pagina dedicata: https://associazionevivavoce.it/voice-help/. Il numero per contattare la chat Voice Help Campania è +39 3891560942.
Lo strumento della chat Voice Help permetterà all’Associazione di raccogliere testimonianze e di gestire un vero e proprio osservatorio nazionale e regionale sul tema, mettendoinsieme per la prima volta un dossier di casistiche ed episodi di discriminazione da portare all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, con l’obiettivo di sensibilizzare la società sul fenomeno del voice shaming, già documentato da numerosi studi internazionali.
I dati italiani testimoniano l’urgenza di intervenire per promuovere un cambio culturale legato alla problematica voce. Le persone affette da disturbi della voce e del linguaggio sono tre volte più soggette al rischio di discriminazioni e bullismo rispetto ai loro coetanei. Il 70% delle persone con balbuzie dichiara di aver perso almeno un’occasione di impegno o di promozione a causa del disturbo legato alla propria voce. Il 20% afferma di aver rinunciato a un lavoro o promozione a causa delle difficoltà riscontrate nel linguaggio. Numerosi bandi di concorso legati alle forze armate inoltre riportano alcuni disturbi della parola come caratteristica discriminante e causa di inidoneità.
Lucia Napoli, ex balbuziente, oggi coordinatrice del servizio Voice Help Campania, commenta: “La balbuzie è un limite grande che non ti fa sentire a tuo agio con te stesso e sbagliata rispetto agli altri. Durante le interrogazioni con i mei compagni mi sentivo mortificata perché non riuscivo a rispettare i loro tempi e non avevo la loro sicurezza. Tornando indietro direi a chi non ha rispettato il mio disagio che il fardello da portare è già abbastanza pesante per chi soffre di un disturbo del linguaggio e che il comportamento non rispettoso di altri non fa altro che aggiungere carico su una situazione già delicata in partenza. Come associazione cerchiamo di offrire un supporto a chi vorrebbe essere ascoltato per ciò che ha da dire e non per come lo esprime, è fondamentale diffondere una cultura della voce nuova, fatta di rispetto ed empatia”.