NAPOLI – Mancano poche settimane al compleanno di un’azienda napoletana. Nel 2012, infatti, la Scotland, capitanata da Gino Civile (alla destra della foto), compirà vent’anni. Per quattro lustri il marchio Scotland ha vestito e veste non solo i motociclisti di Napoli e della Campania, ma anche dello stivale. Un risultato clamoroso, viste le maggiori problematiche che affliggono chi ha voglia di fare impresa nel meridione. Un traguardo frutto del coraggio e delle idee lungimiranti di un appassionato di moto, che ha saputo guardare avanti senza mai tirarsi indietro: “Nel 1992 – racconta il fondatore della Scotland – lavoravo presso una concessionaria Honda di Napoli. In particolare mi occupavo di customizzazione, e ricordo che un accessorio fondamentale come le borse di pelle costavano un occhio della testa. Decisi di realizzarle da me; incaricai un mio parente che fabbricava borse da donna, di costruirle in base alle specifiche richieste per essere installate su una moto custom. Nacque così la prima collezione Scotland”. Un nome british per un marchio tutto napoletano: “Nasce – spiega Civile – dalla considerazione che si lavora pellame inglese, e dall’esigenza di avere un nome al tempo stesso importante ed elegante”. Gli inizi furono così promettenti che dalla sola presenza nella concessionaria Honda, si è passati dopo tre anni ad una rete vendita nazionale: “Gli – dice Mister Scotland – agenti di commercio che frequentavano la concessionaria dove lavoravo, mi proposero di curare loro la distribuzione. Nel frattempo le moto custom ebbero una forte contrazione commerciale.Nelle seconda metà degli anni novanta i centauri che volevano indossare un capo tecnico, non avevano la possibilità di scegliere capi che unissero le protezioni con la vestibilità e l’attrattiva fashion. Inoltre sul mercato non c’erano tanti marchi come oggi. Optai, allora, di far fruttare l’esperienza maturata nel settore della vendita d’abbigliamento per moto e feci il primo grande passo. Realizzai la prima linea d’abbigliamento, e misi su una rete vendita autonoma”. Una delle peculiarità dei capi Scotland è l’utilizzo universale: “Siamo – osserva Gino – dell’idea che lo stesso capo debba essere usato non solo quando si guida una due ruote, ma anche nelle normali occasioni di vita quotidiana. Ad esempio i liberi professionisti necessitano di capi che proteggano e che al tempo stesso li permettano d’essere eleganti. Requisiti che ogni prodotto che ha il logo Scotland possiede”. Alla vigilia del compleanno il marchio napoletano è presente in ogni regione, e vanta una collezione variegata: “Puntiamo – evidenzia Civile – su un total look, che va dal tempo libero all’estremamente tecnico. La nostra punta di diamante è la Scooter Collection. Abbiamo un contatto diretto e quotidiano con l’ufficio design, che ci permette di carpire sul nascere le tendenze del momento. Se dovessi racchiudere in tre sostantivi le caratteristiche dei nostri prodotti, direi design, protezione e stile”.