Nato come lavoro su commissione per un’installazione sonora presso il Laterale Film Festival nel 2022, “Futuro remoto” è un’opera scritta e interpretata dal Laboratorio Elettroacustio del MIAI.
Nel tempo, “Futuro remoto” ha subito un’evoluzione, attraverso un lavoro di formalizzazione e scelta del materiale, fino a diventare una vera e propria opera sonora, distaccata dal contesto dell’installazione (e pubblicata come album). L’opera conserva, dunque, un carattere ambient, degno di una installazione sonora, ma arricchito da un lavoro certosino sui sintetizzatori e da alcuni elementi che richiamano alla musica concreta, come l’utilizzo di una antenna parabolica, trasformata in libreria sonora e campionata in alcune sezioni del disco.
Ulteriore attenzione merita il lavoro sulla batteria, registrata simultaneamente da tutti i componenti del Laboratorio Elettroacustio del MIAI (Remo De Vico, Dario Della Rossa, Massimo Palermo e Alessandro Rizzo) con microfoni mobili e spesso non convenzionali per la registrazione di questo strumento: dedicare una intera stanza alla batteria per giocare con lo spazio è stato uno degli elementi caratterizzanti di “Futuro remoto”.
«Il lavoro si snoda in tre sezioni che riportano a spazi e mondi dove il suono cattura l’immaginazione lasciandoci liberi di interpretare i suggerimenti emotivi. A mio parere è un lavoro che merita tutta l’attenzione possibile, essendo il risultato di una ricerca seria e competente, ed è per questo che ho voluto “Futuro remoto” nel nuovo catalogo Environment di Aventino Music dedicato alla musica ambient», spiega Claudio Scozzafava, chief della Aventino Music.