Il Quintetto di fiati dei “Berliner Philharmoniker” strega il pubblico di Benevento con un’esibizione di grandissima classe

Il Quintetto di fiati dei “Berliner Philharmoniker”, tutti numeri uno dell’Orchestra Sinfonica annoverata tra le più famose e prestigiose al mondo, strega il pubblico di Benevento con un’esibizione di grandissima classe e perfezione assoluta.

Ancora una volta, dunque, l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, ha aperto le sue porte alla grande musica classica, grazie alla Stagione Concertistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento. Sempre grazie alla direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

Un concerto davvero memorabile quello del Quintetto di fiati dell’Orchestra dei Berliner Philharmoniker, un ensemble di eccellenza, che sfodera assi di assoluta caratura internazionale: Yasuko Fuchs, al Flauto; Dominik Wollenweber, all’Oboe, definito da Claudio Abbado “il miglior oboista di tutti i tempi”, coi Berliner Philharmoniker sin dal 1993; Barbara Kehrig, al Fagotto; Laszlo Gal, al Corno; e al Clarinetto, a sostituire il “titolare” Wenzel Fuchs, bloccato in patria da lieve infortunio, il giovane promettente fuoriclasse, Lorenzo Dainelli, valentissimo talento Italiano, punta di diamante della Karajan Academy dei Berliner Philharmoniker.

Il programma, gustoso e ammaliante, della serata ha proposto composizioni raffinatissime, di grande freschezza e impatto, selezionate dal repertorio di somme eminenze della storia della musica mondiale oltre che di fulgidi rappresentanti della cultura musicale europea.

Il rinomato quintetto esordisce con Franz Danzi (1763-1826) e il suo Quintetto in Si bemolle maggiore op. 56 Nr 1, del 1821, quattro movimenti, Allegretto, Andante con Moto, “Menuetto” Allegretto, e Allegretto, che sono una briosa ode alla gioia della musica, dai netti richiami barocchi.

Con Paul Hindemith (1895-1963), uno dei pilastri della musica contemporanea, e la sua Kleine Kammermusik (piccola musica da camera) op.24 Nr 2, del 1922, il quintetto meraviglioso, nei cinque sorprendenti movimenti, ci porta dritti al ‘900 del primo dopoguerra, brutalmente nel cuore del furore espressionista, dal gusto decisamente contemporaneo e aperto alla sperimentazione, verso sonorità persino jazz, dove sembrano cantare le voci di Stravinsky e Ravel, e in certi tratti pure di Gershwin, fino al recupero di antiche danze.

I virtuosi Maestri passano a Josef Haydn (1732-1809), padre della sinfonia e sommo protagonista del classicismo viennese insieme a Mozart e Beethoven, con il Divertimento Nr 1. in Si bemolle maggiore “St Antoni”, in quattro movimenti, Allegro con Spirito, Chorale St. Antoni, Minuetto e Trio, e Rondò. Allegretto, dove ritroviamo uno spiccato gusto classicista decisamente baroccheggiante.

Il concerto continua con Jaques Ibert (1890-1962) compositore di opere, balletti, musiche per teatro, cinema e radio, opere vocali e strumentali, leggere e melodiose: “con la sua musica illustrò brillantemente le qualità della musica francese, chiarezza ed eleganza”.

I suoi Trois Pieces Breves, nati come musica di scena nel 1930, sono tra le sue più famose partiture di musica da camera. I “Tre pezzi brevi”, Allegro, Andante, Assez lent-Allegro scherzando, sono un’opera musicale luminosa e brillante, di straordinaria modernità, che il quintetto di fiati dei Berliner Philharmoniker, ci restituisce in tutta la loro gioiosa bellezza, come multicolori dipinti impressionisti.

E per finire, August Klughardt (1847-1902), e il suo Wind Quintet (quintetto di fiati) op.79, composto nel 1898, che sprizza modernità da tutti i movimenti, Allegro non troppo, Allegro vivace, Andante grazioso e Adagio-Allegro molto vivace, e in cui l’elegante romanticismo, riccamente evocativo di mirabili immagini naturali, assume un netto e preciso carattere germanico dai richiami pastorali beethoveniani e forse anche una punta di accento Wagneriano.

Gli applausi finali interminabili e le numerose grida “Bravi”, richiamano più volte i fenomenali musicisti internazionali, sul palco, tutte stelle di prima grandezza, professionisti e artisti esemplari per controllo, precisione, umanità e passione, che regalano alla platea estasiata un bis dai “Trois Pieces Breves”, l’eccezionale pezzo di bravura “Allegro”, che entusiasma ancora di più il pubblico. Prima del concerto, dopo i consueti saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia e di Marcella Parziale, Gaetano Natullo, Professore Ordinario di Diritto del lavoro al Corso di Laurea in Giurisprudenza e Direttore Dipartimento DEMM – Università del Sannio, ha proposto una breve, attualissima, riflessione, dal titolo “Il lavoro (smart) nobilita l’uomo?”.