Un distopico futuro fa da sfondo ai due brevi duetti teatrali.
In Ti sto aspettando accompagniamo due donne verso una sospensione del tempo, in attesa in una clinica per l’ibernazione. La mezz’ora che precede il loro ingresso nelle celle frigorifero rivela una drammatica percezione del presente, a favore di una, seppur flebile e titubante, speranza in un futuro migliore.
Mi manca l’aria è ambientato su un’anonima panchina di un parco qualsiasi. Un pusher e una cliente si incontrano per uno scambio davvero insolito. L’inquinamento è diventato insopportabile, si spaccia perciò aria pura in bottiglia. La cliente diventa presto dipendente e nel susseguirsi degli incontri il rapporto si fa sempre più teso, fino al finale, del tutto inaspettato.
Non mancano leggerezza e ironia che caratterizzano
il gioco teatrale tra le coppie di attrici.