Silicon Valley: la crisi spinge in alto il prezzo dell’oro

Il bene rifugio per eccellenza si dimostra di nuovo tale. Il patatrac di queste ore conferma la bontà dell’investimento consigliato da ormai un anno a questa parte. Ma è opportuno seguire alcuni piccoli accorgimenti. Li svela David Campomaggiore, uno dei massimi esperti del settore.

David Campomaggiore, Ceo di OroEtic e autore del libro must per il settore “La verità sull’oro”, spiega: «Quanto sta avvenendo nella Silicon Valley sta facendo schizzare verso l’alto il prezzo del metallo prezioso. Nel giro di poche ore, l’aumento ha superato i due euro, superando i 57 euro a grammo. La tempesta finanziaria, forse la più importante da quindici anni a questa parte, ha effetti positivi per chi ha investito nell’oro. Impossibile prevedere cosa possa accadere da qui a una settimana ma, di certo, chi ha fatto una scelta del genere deve riflettere seriamente se monetizzare o no. Le condizioni sono le migliori per ottenere un ottimo rendimento».

Il crollo della Silicon Valley Bank, dunque, sta provocando un vero e proprio terremoto che fa ricordare, secondo alcuni, la spaventosa crisi economica del 2008: «I motivi -afferma Campomaggiore- sono profondi. Il più importante riguarda, senza dubbio, l’impennata dei tassi di interesse, una leva azionata dalle Banche centrali per contrastare l’inflazione. Un aumento così veloce ha messo in difficoltà l’istituto di credito americano perché molti clienti, che avevano vincolato i propri risparmi a medio e lungo termine, hanno deciso di uscire da quell’investimento pur perdendo profitto. Tanto è bastato per limitare la liquidità. Ma c’è una seconda ragione tecnica, forse addirittura più profonda della prima, ovvero aver puntato su un mondo completamente digitalizzato, iniziato durante il lockdown».

Una scommessa persa. Le startup che sono nate su quella convinzione sono cresciute molto nel corso della prima fase della pandemia ma poi, a partire dal 2021, hanno subito un vistoso rallentamento e quindi, nel 2022, uno stop definitivo: «Sono mesi -sostiene Campomaggiore- che si paventava, proprio per queste considerazioni, un’imminente crisi finanziaria. Non a caso è quasi un anno che noi esperti del settore consigliamo di investire nell’oro che, come è noto, è un bene rifugio. Ma questa volta eravamo convinti che fosse anche qualcosa in più, che fosse un modo di far crescere il proprio patrimonio e di mettere a frutto il proprio denaro. Viste le quotazioni di queste ore, possiamo dire di averci visto giusto».

Vecchi gioielli, lingotti, monete da collezione. Questo è insomma il momento di riflettere e magari uscire dall’investimento fatto. Ma occorre farlo con prudenza. Perché il mondo dell’oro ha le sue regole, certo, ma anche i suoi rischi: «Le occasioni di guadagno -dice Campomaggiore- sono importanti, ma anche vendere ha bisogno di un vademecum preciso. La prima cosa utile da fare è dare un’occhiata alle recensioni del negozio al quale ci si vuole affidare e, questo, perché se nessuno ha voluto spendere due parole positive, un motivo deve pur esserci. Inoltre è buona abitudine capire se quel commerciante è strutturato, ha un sito web, se dà informazioni utili e, soprattutto, se è iscritto all’Oam, un registro nazionale in cui tutti gli operatori del settore devono essere registrati. Purtroppo, è bene ricordarlo, ci sono ancora molti Compro Oro che operano in maniera illegale».

E non finisce qui. È opportuno pesare l’oro a casa prima di uscire, utilizzando una bilancia da cucina: «Ma non solo -conclude Campomaggiore. Bisogna essere così bravi da analizzare pezzo per pezzo che si va a vendere per capirne la caratura. Due piccoli trucchi, peso e verifica del gioiello, che aiutano nella trattativa. Ma, in via prudenziale, consiglio di non fermarsi mai alla prima valutazione, ma rivolgersi a più negozi per comparare le varie proposte».