Dopo l’uscita di “Santoor Suite n.1 (dedicata a Francesca)”, Aventino Music presenta “Santoor Suite no.2”, il secondo lavoro di Paolo Tofani dedicato, appunto, al santoor, strumento musicale iraniano.
Come ricorda lo stesso Tofani, «l’album è stato registrato con un registratore Tascam nei giardini di una villa a Los Angeles negli anni novanta con un santoor costruito in india secondo il modello tradizionale del Kashmir».
Il lavoro si snoda attraverso cinque brani che mettono in risalto la grande energia creativa di Paolo. Il metodo compositivo, che Paolo stesso definisce come “musica spontanea”, si realizza nel personale percorso di sintesi nel seguire i flussi combinatori dell’improvvisazione per realizzare disegni sempre nuovi e coerenti nel linguaggio e nella forma.
«Queste composizioni entrano a pieno titolo nella collana Experimentis di Aventino Music che nasce per accogliere le esperienze artistiche legate alla musica improvvisata senza limiti di genere», sottolinea Claudio Scozzafava, chief della Aventino Music.
Paolo Tofani ha sviluppato, ormai da molti anni, un personale approccio con la musica che compone, che lui stesso riassume così: «La musica spontanea, per me, è l’unico modo per evitare la banalità del fare musica seguendo le strutture convenzionali. Credo che tutti gli artisti, a diversi livelli, dovrebbero utilizzare questo regalo della provvidenza con lo spirito di essere utili, ma ovviamente la scelta appartiene a ognuno di noi».
Dalle parole emerge un’urgenza che nasce dal suo personale percorso di ricerca spirituale. Infatti Paolo, dopo la separazione dagli Area, si è dedicato alla ricerca spirituale, e proprio nel corso di questo lungo viaggio ha trovato in strumenti più vicini alla tradizione indiana o spesso da lui stesso progettati: un mezzo nuovo di espressione della musica dell’anima, ma soprattutto ha trovato un nuovo modo di porsi di fronte alla musica e all’improvvisazione (anche grazie all’incontro con Derek Bailey) dove, come lui stesso dice, «si inizia con il nulla e si finisce con il tutto».