Venerdì 27, la questione meridionale in “Terroni” con Roberto D’Alessandro, dal libro di Pino Aprile. Sabato 28, Daniele Sepe in “Sepè le Mokò” omaggia Totò e i suoi film. Domenica 29, Marco Zurzolo nella prima conferenza cantata del suo ciclo “I suoni della città”.
Tre gli appuntamenti programmati al Trianon Viviani nella prossima settimana.
Il primo di questi, venerdì 27 gennaio, alle 21, è ”Terroni”, spettacolo sulla questione meridionale tratto dal libro omonimo di Pino Aprile, con Roberto D’Alessandro.
Nel teatro della Canzone napoletana, sabato 28, alle 21, Daniele Sepe proporrà il suo omaggio musicale a Totò con “Sepè le Mokò”.
Marco Zurzolo chiuderà la settimana, domenica 29, alle 18:30, con il primo titolo del suo ciclo di conferenze cantate intitolate “Il suono della città”.
Roberto D’Alessandro in “Terroni. La vera storia dell’unità d’Italia”, tratto dal saggio di Pino Aprile – venerdì 27 gennaio, ore 21
“Terroni. La vera storia dell’unità d’Italia” è lo spettacolo per narratore e musiche, che l’interprete e regista Roberto D’Alessandro ha tratto dall’omonimo saggio di Pino Aprile.
D’Alessandro, calabrese di Montalto Uffugo, cresciuto artisticamente a Roma alla scuola di Gigi Proietti, propone con Aprile una controstoria dell’Unità d’Italia per spiegare le ragioni della questione meridionale.
«L’incontro fra le due metà d’Italia è evidentemente uno scontro fra due mondi lontani, due realtà che procedono a velocità diverse e forse anche in direzioni diverse – spiega l’autore-attore-regista – : l’elenco dei luoghi comuni sui meridionali è lungo e fa sorridere anche, perché in parte è veritiero, ma il punto è capire che questa distanza, ormai oggettivamente abissale, trova origine in una “malaunità”».
«Rifuggendo da un approccio didascalico – prosegue D’Alessandro –, il mio spettacolo racconta con il sorriso e la leggerezza una “controstoria” fatta di saccheggi, stupri, repressioni di ingiustificata violenza e lunghi anni di scientifico sfruttamento economico da parte di un Nord che fonda la propria ricchezza sulla povertà di un Sud, per cui la questione meridionale, a oltre 160 anni dall’Unità, rimane chiaramente un problema insoluto solo perché non lo si è voluto risolvere».
Ad accompagnare la narrazione, un coro di canzoni popolari e di musiche scritte da Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo, eseguite da Mariano Perrella.
Con D’Alessandro in scena, Isabella Alfano, Giuseppe Coppola e Federico Pappalardo.
L’allestimento scenico è di Clara Surro, i costumi di Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia. Paolo Orlandelli è il regista assistente. La produzione è di Obiettivo Roma.
Daniele Sepe in “Sepè le Mokò” – sabato 28 gennaio, ore 21
Con “Sepè le Mokò”, Daniele Sepe rende uno speciale omaggio musicale a Totò e agli autori dei suoi film.
«Le avventure dadaïste di Totò e i suoi comprimari, come Peppino De Filippo, Vittorio Gassman, Nino Taranto e Aldo Fabrizi – spiega Sepe –, sono talmente intense e veloci che il più delle volte prestiamo poco orecchio a quello che avviene al di sotto, alle strepitose partiture che sottolineano la comicità tragicomica delle sceneggiature, e così perdiamo di vista un elemento prezioso: compositori della levatura di Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Lelio Luttazzi, Carlo Rustichelli, Alessandro Cicognini e Piero Umiliani avevano una possente preparazione jazzistica alle loro spalle».
«Quello che meraviglia, ascoltando la sola colonna sonora – prosegue il musicista –, è la qualità degli interventi degli interpreti che si susseguono negli assolo, perché molta musica è puro e semplice be bop, spesso declinato nella sua variante west coast, ed è sorprendente riconoscere figure del calibro di Chet Baker o Gerry Mulligan dialogare con i personaggi dei film».
Ad accompagnare il sax di Sepe, Mario Nappi (piano e tastiere), Aldo Capasso (contrabbasso e basso elettrico), Paolo Forlini (batteria), Antonello Iannotta (percussioni), Alessandro Tedesco (trombone) e Federico Luongo (chitarra).
La produzione è di Ufficio K.
Marco Zurzolo nella prima conferenza cantata del ciclo “Il suono della città” – domenica 29 gennaio, ore 18:30
«Vista da terra, Napoli è bellissima. Molto più bella che vista dal mare. Perché da terra si vedono i napoletani. Perché da terra si vede la vita». Da questa considerazione di Elvio Porta, parte Marco Zurzolo per presentare il suo ciclo di tre conferenze cantate “Il suono della città”.
«Napoli, insieme alla gente che la abita, è uno stimolo continuo per la musica, per la cultura e per la creatività a 360 gradi – spiega Zurzolo –: l’energia che trasmette la nostra terra, nel bene e nel male, è immensa e noi nel nostro piccolo, rubiamo giorno dopo giorno le sue emozioni, la sua poesia, la sua eleganza e la sua immensa tradizione, trasformandola nella musica che ci rende riconoscibili in qualsiasi parte del mondo».
Con lo scopo, quindi, di rappresentare e raccontare la città, rispettandone i suoni, i colori e la sua immensa tradizione, il musicista crea un viaggio sonoro all’insegna della fusione di suoni e linguaggi diversi, che coesistono e impregnano la nostra cultura, dal Jazz alla Canzone napoletana fino a raggiungere le musiche del Mediterraneo.
In questo primo appuntamento Zurzolo racconta Napoli attraverso i ricordi personali, sin dalla primissima infanzia, con aneddoti e racconti di tutto quello che lo ha portato verso la musica e la sua musica. L’excursus storico-musicale, contrappuntato dall’esecuzione di diversi brani, scandaglierà il fermento artistico che ha caratterizzato gli anni ‘70, ‘80 e ’90, con i fratelli Bennato, Pino Daniele e gli artisti del cosiddetto “Neapolitan power”.
Biglietti e abbonamenti – I biglietti sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 13:30. Telefono 081 0128663. È ancòra possibile sottoscrivere varî tipi di abbonamento personalizzato, a partire da 48 euro.