Irriverente, controcorrente, a tratti erotico, assolutamente provocatorio! Acceso, brutale, spietato. Sono questi gli aggettivi con cui potremmo descrivere TOUCH SCREEN, il libro nato dalla penna della scrittrice emergente Rossella Amato e pubblicato dalla casa editrice Falzea.
In queste pagine l’autrice mette a nudo la vita dentro e fuori lo schermo. Pallino verde, on line: non si sa dove, né con chi… ma tutti connessi. Un tema quanto mai attuale nella società odierna, in cui uno dei mali più grandi risiede proprio nell’incapacità di comunicare, nella paura di provare coinvolgimento vero, fisico ed emotivo: è più semplice disconnettersi da sé stessi che dalla rete che tutto divora e altera, restituendo emozioni fasulle.
“Touch Screen nasce durante la pandemia quando la vita reale era ridotta al minimo e quella virtuale era l’unica esistenza possibile – spiega Rossella Amato. Siamo rimasti connessi per ogni cosa: lavoro, scuola, famiglia e persino incontri, fino quasi ad abituarci. Da questa constatazione è nato il racconto L’Onda, dove ho racchiuso il messaggio chiave che volevo trasmettere con la mia raccolta: nessuno è chi mostra di essere, tutti hanno qualcosa da nascondere, da cercare o da cui vorrebbero scappare. Ogni racconto nella sua diversità scandaglia le paure e le menzogne che i protagonisti non sono in grado di rivelare nemmeno a sé stessi. Così l’insoddisfazione silenziosa dei volti femminili si contrappone marcatamente alla mancanza di audacia di quelli maschili, che appaiono rimpiccioliti dalle loro stesse esitazioni, dal loro non saper rischiare nemmeno per amore. Ne esce un quadro umano impoverito anche nei desideri, per l’incapacità di costruire relazioni concrete, a vantaggio di un consumo virtuale di immagini e sensazioni preconfezionate, sempre identiche, incapaci però di toccare l’anima e che durano appunto il tempo di carica di un cellulare”.
“L’incontro con Rossella Amato e la sua scrittura è stato uno di quegli incontri fortuiti che ti lasciano il segno – ha commentato la casa editrice. Di quegli incontri ricchi di umanità e conoscenza, che sono la vera ricchezza del lavoro dell’editore. Rossella è perfettamente allineata alla sua epoca, un’epoca con pregi e difetti, bianchi e neri, e, ahinoi, tra i bianchi e i neri si interpongono molteplici sfumature di grigio. È proprio tra queste pieghe grigiastre che Rossella assorbe la linfa per alimentare il suo estro di scrittrice. Il risultato è una narrazione asciutta, coinvolgente e soprattutto verosimile. Sarà probabilmente questo realismo, scevro di bigottismo, e senza inutili veli, che ha catturato la nostra attenzione in primis, e oggi quella dei lettori che numerosi stanno facendo la piacevole scoperta di Rossella Amato”.
L’autrice, con pretesti sempre diversi e originali, attraverso nove racconti ci guida dentro lo schermo, in quei luoghi dove la vita immaginata (proibita, nascosta) scorre parallelamente a quella reale, convenzionale, familiare, scivolando tra social, chat, post, stanze segrete, spazi inesistenti e fluidi, come una serpe che si nutre di insoddisfazione e ipocrisia. Il messaggio che se ne ricava è chiaramente provocatorio: per vivere è necessario uscire allo scoperto, posare il telefono, mostrarsi in carne ed ossa per quello che si è, senza filtri o strategie.